eQual, sabato l’incontro “I cittadini contano?” con Luca Montani

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MANTOVA – Sabato 25 marzo presso la “Casamatta” di via Conciliazione a Mantova prenderà il via il ciclo di incontri “Dire Fare Città”, pensato da Associazione eQual per discutere e trovare insieme nuove risposte alle necessità della città e del territorio in un tempo in cui si allentano i legami sociali e diventano sempre più distanti dalla popolazione i centri di decisione politica.
Il primo incontro dal titolo “I Cittadini Contano (?)” sarà incentrato sulla partecipazione e inizierà alle 17:30: con ospite Luca Montani, uno dei massimi esperti in comunicazione pubblica e istituzionale in Italia, autore del libro “𝘐 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 – 𝘨𝘶𝘪𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘢𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘪𝘵𝘺 𝘶𝘴𝘦𝘳 𝘦 𝘤𝘪𝘵𝘺 𝘮𝘢𝘬𝘦𝘳” edito da Altreconomia. Un evento che nasce da una domanda: Quante volte di fronte all’ennesimo disservizio, davanti all’ennesima cementificazione o privatizzazione di un pezzo di città o dopo l’ennesima promessa tradita ci si sente impotenti? La sensazione di non avere alcuna voce nelle scelte che influiscono ogni giorno sulla propria vita. Rendersi conto che chi detiene il potere pubblico anziché coinvolgere impone, invece di spiegare usa la propaganda, invece del bene collettivo tutela gli interessi privati. Da qui per gli organizzatori il bisogno di riattivare l’elemento base di ogni comunità: la partecipazione, uno strumento concreto da utilizzare come cittadini, come comitati di lotta e anche come amministratori pubblici.
“Dire Fare Città” – spiega Emanuele Bellintani di eQual – “intende offrire una serie di incontri nel capoluogo e in provincia per confrontarsi su temi come la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica, il rilancio della vita nei piccoli comuni, il turismo sostenibile, il diritto all’abitare e al lavoro degno, la difesa del suolo e dell’ambiente”. Una rassegna che parte da chi vive il territorio, insieme ad esperti provenienti da tutta Italia, con l’obiettivo di approfondire i problemi, imparare buone pratiche e rendere concrete le idee di cambiamento. Per gli organizzatori è ora di dire basta alla cultura delle decisioni di pochi e sempre legate al profitto, per una politica che metta al proprio centro il bene comune e la partecipazione.

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