MANTOVA – Partiti ieri i test sierologici. 95 le persone testate tra queste 12 soggetti in quarantena e 83 operatori sanitari.
I test sono stati eseguiti su:
-sintomatici, con quadri simil influenzali segnalati dai Medici di Medicina Generale che non evidenziano contatti con positivi
-contatti con sintomatici identificati da ATS
-contatti con asintomatici identificati da ATS
-operatori sanitari
In collaborazione con ASST di Mantova, Ats Val Padana ha fatto partire gli inviti alle categorie di cittadini individuate, le persone chiamate si recano al Centro Prelievi del Carlo Poma e dell’Ospedale di Pieve di Coriano. Dal 6 maggio – sempre su chiamata- sarà possibile recarsi anche presso il Centro Prelievi di Mantova e del POT di Bozzolo, successivamente verrà attivato anche l’ospedale San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere.
Insieme ai risultati di Cremona e Crema da una prima analisi del prof. Fausto Baldanti del San Matteo di Pavia, sembra emergere che sono stati messi in quarantena molti piu’ soggetti di quanti non siano entrati realmente in contatto con il virus.
Questi i dati complessivi dell’ ATS VALPADANA: Soggetti in quarantena: 952, di cui 435 positivi (45,7%), 474 negativi (48,8%), 43 dubbi (4,5%); OPERATORI SANITARI: 2153, di cui 339 positivi (15,7%), Negativi 1873 (87%), 60 dubbi (2,8%);
In totale in Lombardia sono 17.278 i test sierologici sui soggetti sottoposti a quarantena fiduciaria domiciliare effettuati a partire dal 23 aprile scorso in alcune ATS della Lombardia.
“Come immaginavamo dall’analisi di questi dati preliminari – spiega il prof. Fausto Baldanti, Direttore della Virologia Molecolare dell’IRCCS San Matteo di Pavia – sembra che la
circolazione del virus sia stata maggiore nella zona di Bergamo (Alzano e Nembro), mentre a Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Codogno e’ stata meno intensa.
E’ possibile che il dato di contagio degli operatori sanitari rifletta il tasso di circolazione del virus in Lombardia. Quindi occorre, se sara’ confermato l’andamento di queste analisi, la ripartenza dovra’ tener conto che la maggior parte dei cittadini e’ potenzialmente suscettibile e si rende quindi necessaria la massima prudenza in vista della ripartenza”.
“Visto il dato che sono stati messi in quarantena molti piu’ soggetti di quanti non siano entrati realmente in contatto con il virus – commenta l’assessore al Welfare Giulio Gallera – le misure di contenimento messe in atto dalla Regione dunque sono state efficaci perche’ hanno permesso di proteggere, tempestivamente e indipendentemente dal tampone, i contatti stretti di coloro che avevano contratto la malattia”.
“Come immaginavamo dall’analisi di questi dati preliminari – spiega il prof. Fausto Baldanti, Direttore della Virologia Molecolare dell’IRCCS San Matteo di Pavia – sembra che la
circolazione del virus sia stata maggiore nella zona di Bergamo (Alzano e Nembro), mentre a Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Codogno e’ stata meno intensa.
E’ possibile che il dato di contagio degli operatori sanitari rifletta il tasso di circolazione del virus in Lombardia. Quindi occorre, se sara’ confermato l’andamento di queste analisi, la ripartenza dovra’ tener conto che la maggior parte dei cittadini e’ potenzialmente suscettibile e si rende quindi necessaria la massima prudenza in vista della ripartenza”.
“In vista del 4 maggio – conclude l’assessore Gallera – invitiamo quindi tutti i cittadini a continuare ad utilizzare i dispositivi di protezione personale e a mantenere le regole di distanziamento che finora hanno permesso la riduzione dei contagi”.