CASTEL GOFFREDO – Lo aveva fatto entrare illegalmente in Italia, salvo poi pretendere il pagamento di somme di denaro sempre più ingenti, arrivando persino a trattenere il suo passaporto come garanzia e costringendolo a richiedere lo status di rifugiato. Con queste accuse, un 43enne indiano, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo perché ritenuto responsabile dei gravi reati di tentata estorsione continuata e lesioni personali aggravate in danno di un connazionale 29enne.
L’episodio è accaduto nella mattinata di domenica 14 settembre: il 43enne, a bordo del proprio motociclo, ha incrociato il connazionale a bordo della sua bicicletta. Lo ha quindi bloccato, tagliandogli la strada, per poi aggredirlo fisicamente, sferrandogli vari colpi alla testa con il proprio casco e minacciandolo, intimandogli infine di consegnargli una somma di denaro.
Grazie ad una richiesta di intervento al 112, sul posto sono arrivati in pochi istanti i Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo, poco distanti in servizio di pattuglia: i militari hanno sorpreso l’aggressore mentre stava ancora colpendo la vittima.
Il 43enne è stato immediatamente bloccato dai Carabinieri, che hanno subito richiesto l’intervento anche dei sanitari. Questi, giunti sul posto, hanno prestato prestavano le prime cure del caso al 29enne, per poi condurlo presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Castiglione delle Stiviere, dove è stato ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’arrestato dopo aver fatto entrare illegalmente la vittima sul territorio italiano, aveva richiesto una somma di denaro, in parte già versata, trattenendone il passaporto fino al saldo della cifra richiesta a titolo di spese per il viaggio e per l’ingresso clandestino in Italia. Una condotta che, oltre a costringere il 29enne a un costante stato di soggezione, si sarebbe concretizzata con continue minacce e violenze. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della convalida dell’arresto.