Medici di famiglia, scatta la protesta delle coccarde gialle. “Entro 5 anni il 40% dei cittadini sarà senza medico”. In piazza a Milano

La coccarda gialla sul camice bianco è il loro segno distintivo esteriore ma è il malumore per una sanità di territorio che considerano sia stata completamente dimenticata ciò che li accomuna da dentro.
Loro sono le coccarde gialle, il movimento spontaneo non di natura sindacale che sta accumulando tantissime adesioni un po’ in tutta Italia e che ha come obiettivo una riorganizzazione della medicina territoriale.
In Lombardia soprattutto, e anche a Mantova, perché è proprio in Lombardia che è esploso in problema, ben prima del Covid, “e questo poi – dicono i medici – lo ha fatto emergere in tutta la sua gravità”.
Nelle scorse settimane una delegazione delle coccarde gialle con tutti i referenti provinciali è stata ascoltata in audizione in Regione Lombardia, le opposizioni hanno anche portato in Consiglio delle mozioni in cui erano accolte le richieste dei medici di medicina generale, ma queste sono state bocciate. “Un lungo elenco con indicazioni puntuali su come rendere efficiente il sistema della medicina del territorio, riassumibili in una domanda di meno burocrazia e maggior tempo e libertà per curare i pazienti” ha dichiarato Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle commentando la bocciatura della propria mozione da parte del centro destra in Regione “…. La maggioranza ha preferito affossare la mozione tirando uno schiaffo ai professionisti della sanità a cui hanno chiesto, e continuano a chiedere, enormi sacrifici. Viene il sospetto che il vero intento della maggioranza sia favorire quelle aziende private, che hanno iniziato a fornire servizi di guardia medica per sostituirsi ai servizi pubblici. Noi però vogliamo prendere una posizione politica, ribadendo che il diritto alla salute è garantito dalla nostra Costituzione e non da un abbonamento o da un canone: la sanità non è Netflix. Il centrodestra invece evidentemente non la pensa così”.
Adesso anche in Lombardia i medici hanno deciso di portare la loro protesta allo scoperto, come già accaduto in Toscana. Accadrà sabato prossimo 26 marzo con una grande manifestazione che si terrà a Milano davanti alla sede della Regione Lombardia, in piazza Duca D’Aosta alle ore 10.
Sulla pagina facebook delle Coccarde gialle c’è un invito dei medici anche propri pazienti affinchè li affianchino in questa battaglia. “…Per esprimere il disagio non più accettabile di non poter svolgere la professione con la tranquillità e l’impegno necessario a garantire una appropriata assistenza. Durante tale manifestazione verranno innanzitutto commemorati i Colleghi che sono deceduti per Covid nell’esercizio della loro professione senza avere avuto un dignitoso riconoscimento, anche economico.
Le chiediamo di accompagnarci per dire SI:
– alla figura centrale del medico di famiglia, come professionista pubblico con un ruolo fondamentale nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura del paziente.
ed esprimere i NO:
alla burocrazia che porta via moltissimo tempo per le visite.
– alla campagna denigratoria, di parte della stampa e persino del vicepresidente
regionale e assessore al Welfare Letizia Moratti, che dichiara un nostro impegno
lavorativo di solo poche ore alla settimana.
La Sua presenza sarà per noi fondamentale per affermare la falsità di queste affermazioni.
Vogliamo ribadire che:
entro 5 anni il 40% dei cittadini sarà senza medico di fiducia e sarà costretto a
ricorrere a prestazioni private pagando di tasca propria.
– Regione Lombardia ha approvato una riforma che si occuperà solo di edificare
sul territorio strutture ambulatoriali, senza pensare a risolvere il vero problema della
medicina territoriale che è la carenza di medici, promuovendo in sostanza la
privatizzazione del SSN.
La Sua partecipazione sarebbe un importante segno di adesione alle ragioni della protesta.
Per questo contiamo sulla Sua presenza che sarà, comunque vada, un’occasione per
rinforzare la nostra alleanza nel tentativo di salvare i nostri Sistema Sanitario Regionale e
Nazionale, senza lasciare che vengano dati in pasto totalmente ai privatiSperiamo di incontrarLa il 26 marzo. Grazie ancora”.