Si è aperta oggi a Brescia l’udienza preliminare sul caso dei fanghi contaminati. Sotto accusa i vertici aziendali della Wte, impresa bresciana che, sempre secondo l’accusa, avrebbe sparso anche sui terreni agricoli di 7 comuni mantovani una quantità impressionante di fanghi inquinanti, non depurati. I comuni mantovani interessati sono Asola, Canneto sull’Oglio, Casalromano, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Ceresara e Volta Mantovana.
La Wte, con siti industriali dislocati tra Calcinato, Calvenzano e Quinzano, è in amministrazione giudiziaria dal 24 maggio del 2021, quando i carabinieri forestali avevano sequestrato tre capannoni dell’azienda.
Il procedimento iniziato questa mattina è a carico di 17 persone e sette aziende coinvolte nell’inchiesta sullo spargimento, tra gennaio 2018 e agosto 2019, di 150mila tonnellate di presunti fanghi illegali in terreni di 78 Comuni tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Tra le persone accusate c’è anche un contoterzista di Asola.
Nel corso dell’udienza odierna hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile, sulla quale si pronuncerà il giudice dell’udienza preliminare il prossimo 22 maggio, Legambiente Lombardia, il Comitato cittadino di Calcinato, l’Associazione Ambiente Futuro Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato referendario per l’acqua, una coppia di cittadini di Calcinato, diversi Comuni e la Provincia di Brescia. Grandi assenti, invece, Regione e Ministero.