BRESCIA – I vertici della Wte, l’azienda bresciana che deve rispondere di traffico illecito di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata ha chiesto al tribunale del Riesame di Brescia l’annullamento dell’ordinanza che ha disposto il sequestro degli impianti di Calvisano, Calcinato e Quinzano d’Oglio e il sequestro di 12 milioni di euro bloccati dalla Procura sui conti correnti degli indagati.
L’azienda è finita sotto inchiesta per aver venduto fanghi contaminati poi finiti nei terreni del nord Italia.
Intanto oggi, durante il consiglio regionale della Lombardia M5S e PD hanno chiesto maggiori controlli e tracciabilità sugli spandimenti di fanghi di depurazione, gessi di defecazione e ammendanti. M5S chiede anche chiarimenti sui rapporti tra l’azienda coinvolta nel caso giudiziario, il direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po Luigi Mille e i vertici di Regione Lombardia.