Fine lavori per la nuova controchiavica sul Po a Moglia di Sermide

SERMIDE – Dopo 5 anni, il Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po può finalmente tornare  alla normale gestione dello scolo delle acque piovane. I lavori alla nuova controchiavica, presso l’impianto Agro Mantovano Reggiano sul Po a Moglia di Sermide, sono dunque terminati: la struttura è già operativa, dotata di 4 paratoie del peso di 13 tonnellate cadauna, tutte videosorvegliate e telecomandabili a distanza.

A seguito del cantiere per la costruzione della nuova il corso del canale Emissario era stato deviato sul canale Fossalta, che defluisce sempre in Po mediante l’impianto Revere, attraverso alcuni manufatti di interconnessione idraulica ed anche con la posa di panconi al cosiddetto manufatto di interruzione, posto nei pressi di località Cavo in comune di Borgocarbonara.
“La gestione della rete scolante in questi anni è stata complessa – afferma il presidente Ada Giorgi – e per molto tempo abbiamo dovuto operare in modo diverso dall’ordinario, con grande impegno da parte di tutte le maestranze che ringrazio pubblicamente”. “Abbiamo dovuto affrontare gli eventi meteo con un solo impianto – aggiunge il direttore Raffaele Monica – quello delle acque basse tra l’altro avente minore potenzialità, facendo defluire le acque piovane verso la rete posta a servizio dei territori più depressi; grazie ad alcuni adeguamenti alle strutture realizzati appositamente e alla automazione di tutti gli sbarramenti principali, è stato possibile far fronte anche ad eventi di un certo rilievo, come quello dello scorso dicembre, senza creare danni al territorio».
«Il prossimo passo – aggiunge Ada Giorgi – sarà l’installazione delle nuove pompe sommergibili che andranno a sostituire quelle dell’impianto con le ciminiere, risalente al 1907, e proprio in questi giorni gli uffici consortili sono impegnati nelle procedure per la gara d’appalto».
Una volta che le nuove pompe saranno in funzione, lo storico stabilimento, che ha funzionato egregiamente per oltre un secolo e addirittura fino al 1980 con macchine a vapore, sarà trasformato in un museo di archeologia industriale a disposizione per tutti gli appassionati.