Fondazione Boni, al via le visite dei familiari col green pass

SUZZARA – Con l’Ordinanza del Ministro Speranza dell’ 8 maggio scorso, anche la Fondazione Boni si è organizzata per permettere ai famigliari di incontrare i propri congiunti in presenza e senza le barriere fisiche dettate dall’esigenza di contenere la diffusione del virus.
Durante le ondate dell’autunno / inverno scorso è stato possibile incontrarsi solo con barriere di plexiglas oppure di telo trasparente tra ospite e visitatore al fine di eliminare la possibile trasmissione di virus e varianti. Questo nonostante gli ospiti fossero vaccinati oltre il 95%.
Finalmente il Ministero ha preso atto del buon andamento vaccinale fra gli ospiti, per permettere la ripresa di una certa normalità nelle nostre strutture, dove i casi di Covid sono praticamente scomparsi da mesi, specialmente nelle forme più gravi.
Da una settimana quindi è possibile incontrare il proprio parente, di preferenza all’aperto nel parco della Rsa e sotto i gazebo, oppure in una area comune della rsa ma al di fuori dei locali di vita degli ospiti.
Un ritorno a quella normalità di quasi un anno e mezzo fa, nonostante debba essere ugualmente mantenuto quanto previsto in via generale per limitare possibili contagi: distanziamento, mascherina Ffp2, igienizzazione delle mani.
La Fondazione a partire da aprile 2021 aveva già ripreso a organizzare i colloqui fra i famigliari che si sono svolti all’interno dei tunnel gonfiabili degli abbracci, gentilmente donati dal Sindacato Pensionati Italiani della Cgil e dall’imprenditrice Guiducci. Tanto che al momento, la Fondazione, riesce ad assicurare circa 80 colloqui alla settimana, oltre alle videochiamate coi parenti che gli operatori effettuano con l’utilizzo dei tablets.
Per poter visitare i congiunti occorre essere in possesso della “Certificazione verde covid-19” che attesti l’avvenuta vaccinazione (anche solo con una dose e contemporanea prenotazione della 2 dose), oppure l’avvenuta guarigione dal covid-19, oppure l’esecuzione di un tampone nelle 48 ore precedenti l’incontro.
Si tratta di documentazione che va solo esibita all’infermiere addetto e non va trattenuta ma rimane all’interessato. Grazie a questo si può effettuare la prenotazione per il giorno e l’ora disponibile, in accordo con gli operatori che dovranno comunque prestare assistenza durante l’incontro qualora necessario. Durante la visita è possibile stabilire un contatto fisico con il parente, pur indossando la mascherina e igienizzando le mani frequentemente.
Si è arrivato a questa decisione in quanto è stato posto in via prioritaria la necessità di assicurare il soddisfacimento dei bisogni psicologici e affettivi degli anziani, e non solo quelli clinico assistenziali. Per questo viene raccomandato di favorire gli accessi di famigliari, parenti e visitatori nelle residenze per anziani, pur con gli accorgimenti che la presenza del virus e di sue varianti ancora impone.