Galleria del Premio, dal Ministero 103.300 euro per ampliare le collezioni

SUZZARA – Un finanziamento da 103.300 euro per il museo Galleria del Premio nell’ambito dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea presso il Ministero della Cultura, collocandosi tra i migliori progetti presentati. Il Ministero con il bando ha voluto coinvolgere tutti i musei, istituti, luoghi della cultura pubblici che intendono ampliare le proprie collezioni guardando ai diversi linguaggi della contemporaneità.

La commissione selezionatrice ha tenuto conto di tutti gli obiettivi previsti dall’avviso pubblico: il finanziamento di nuove acquisizioni; il sostegno delle committenze pubbliche di opere, anche site-specific, di artisti affermati, mid-career o emergenti, al fine di arricchire in modo significativo le collezioni dei soggetti proponenti; la valorizzazione delle opere d’arte contemporanea ricevute in donazione, nel corso degli ultimi tre anni.
Il museo Galleria del Premio ha presentato un progetto nell’ambito della linea d’azione “committenza e relativa valorizzazione”, che prevede finanziamenti per la committenza ad artisti e creativi italiani e/o stranieri viventi (anche come collettivo, inteso come unica autorialità), per la realizzazione di opere significative per l’incremento del patrimonio pubblico, attraverso progetti individuati dai soggetti proponenti.

Il progetto “Home sweet home” proposto dalla Galleria si è aggiudicato per punteggio il 4° posto su 94 progetti presentati e 20 finanziati nella linea d’azione scelta.
L’opera sarà un’installazione site-specific, realizzata nell’area golenale del Po, e contemporaneamente costituirà parte integrante del Museo, utilizzabile come estensione degli spazi espositivi dello stesso. Sarà realizzata dall’artista Umberto Cavenago e ricalcherà l’immagine archetipica al contempo della casa e dell’arca, fondendo questi due ideali in un’unica scultura in Cor-Ten. Sarà una struttura a pianta squadrata e tetto a capanna, realizzata in lastre d’acciaio, con una doppia apertura nel senso longitudinale; non poggerà su un piedistallo ma su uno scafo inclinato. L’installazione sarà ancorata al terreno con catene navali in modo che, con le frequenti inondazioni della zona golenale, possa sollevarsi assecondando il flusso delle acque del fiume. Il Po si farà quindi, di volta in volta, parte attiva nella sistemazione dell’opera che, piena dopo piena, cambierà posizione, angolatura e orientamento. In questo modo, l’opera diventerà parte integrante del paesaggio golenale.