Rifiuti, Mantova vuole ridurre i costi. Al vaglio impianti innovativi: si studia l’ossicombustione

MANTOVA – Ok della Giunta del Comune di Mantova all’approdo in Consiglio comunale della bozza di delibera di adesione al Piano per la gestione integrata ed efficiente dei rifiuti urbani della provincia. L’iniziativa sarà portata in aula l’11 dicembre, per rispettare una tempistica fissata dai Soci dei due gestori ambientali mantovani, Tea e Siem. Lo stesso iter dovrà essere seguito da tutti i Comuni mantovani ai quali il Piano era stato illustrato nei mesi scorsi raccogliendo integrazioni e pareri tecnico-politici.
La bozza di delibera in approvazione, previa adozione del Piano, individua le linee di indirizzo per la definizione della migliore soluzione per la gestione integrata ed efficiente dei rifiuti nella provincia di Mantova, con autorizzazione a stipulare l’accordo di cooperazione “pubblico-pubblico”, ossia un modello di aggregazione volontaria funzionale all’espletamento dei servizi.

Il periodo di riferimento è il 2027-2041 (un orizzonte temporale in grado di sostenere gli investimenti, la nuova rete impiantistica e le evoluzioni del sistema di raccolta), e l’adesione dei Comuni è modulabile con l’introduzione di meccanismi contrattuali e/o statutari premianti che tengano conto del contributo di ciascun ente al fatturato che verrà realizzato, ridistribuendo una importante percentuale dell’utile ai Comuni stessi che conferiscono il servizio. In uno scenario gestionale molto frammentato e una situazione diseconomica di deficit impiantistico che espone la nostra provincia a sempre più costose dipendenze esterne, si è delineata l’opportunità di sviluppare un asset impiantistico strategico, un Polo Integrato, innovativo, sostenibile e sicuro, al servizio del territorio che ne assicuri l’indipendenza per i prossimi 30 anni, “chiudendo il ciclo” e mantenendo nella nostra provincia il valore generato dai rifiuti prodotti. Si precisa che la normativa regionale vieta esplicitamente nuovi termovalorizzatori e che Tea sta studiando solo tecnologie innovative inserite nelle BAT europee. Con tale ipotetico assetto, circa l’80% del rifiuto raccolto potrà essere gestito internamente, con una significativa riduzione dei costi di trattamento. Verranno valutate nel corso della durata dell’affidamento le aree idonee nella provincia di Mantova” spiega una nota del Comune.

Ma cosa significa tecnologia innovativa? Ieri, a latere della Commissione bilancio in via Roma dove il piano è tornato argomento di discussione, la voce che continuava a rimbalzare indicava un impianto analogo a quello che si dovrebbe costruire in Toscana. In questo caso si tratterebbe di un ossicombustore, ovvero un impianto basato sulla ossicombustione, un nuovo processo di smaltimento dei rifiuti in cui le sostanze non vengono bruciate nel senso in cui viene comunemente inteso, infatti, il processo di combustione non avviene in atmosfera di aria, a differenza dei termovalorizzatori, ma in presenza di solo ossigeno, prodotto nell’impianto, ad una pressione di 5-6 bar e ad una temperatura di circa 1430°C. Al contrario dei termovalorizzatori, gli impianti di ossicombustione non presentano camini, perché le sostanze volatili prodotte dal processo sono solo anidride carbonica e acqua. E’ questa dunque la tipologia di impianto a cui Tea sta pensando? “In questo momento non lo sappiamo, si stanno studiando una serie di nuovissime tecnologie ma è presto per poter avere delle risposte” spiega il presidente di Tea Massimiliano Ghizzi che precisa come “non è nemmeno detto che questo impianto debba essere realizzato in provincia di Mantova. Potremmo anche pensare a una cogestione di un impianto ubicato in un’altra area”.

Intanto che si studiano le eventuali tecnologie per il futuro, arrivano però i dati dei costi attuali dello smaltimento rifiuti: nel 2023 quello sostenuto da Mantova Ambiente è stato di 14,4 milioni di euro. Tra il 2019 e il 2024 il costo dello smaltimento presso impianti di terzi è aumentato del 112%.

“Ora gli Enti devono esprimersi formalmente sul Piano adottando mediante atto consiliare di indirizzo, entro la fine del 2024, come previsto dall’accordo Tea – Siem approvato in corso d’anno. Successivamente, si procederà con gli atti relativi alla fusione tra le due Società, il cui iter dovrebbe concludersi alla fine del 2025; contestualmente partirà la redazione dei documenti di gara finalizzati al futuro affidamento del servizio (a far data dal 1° gennaio 2027).  Oltre al servizio principale, il Piano messo a punto da Tea, prevede l’attivazione eventuale da parte dei Comuni di due attività accessorie: il verde pubblico e la gestione cimiteriale” continua la nota del Comune.