Giochi invernali, Fontana: “Evento che va oltre il 2026. Marciare compatti per tagliare il traguardo”

MILANO – “Non guardiamo ai Giochi invernali 2026 come ad un evento che inizia e finisce con il mese olimpico ma come ad un percorso lungo un quinquennio che è già cominciato: con la preparazione del territorio, degli enti, dei soggetti interessati all’evento e delle aree lombarde che saranno toccate e migliorate grazie ai tanti progetti, in termini di infrastrutturazione, turismo, commercio, cultura“, queste le parole del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana oggi all’incontro ‘Territorio Olimpici: la Lombardia protagonista’ tenutosi a Palazzo Lombardia. Presenti, fra gli altri, anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e del viceministro per le Infrastrutture, Alessandro Morelli, e degli assessori regionali Stefano Bolognini (Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione), Claudia Maria Terzi (Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile), Lara Magoni (Turismo, Marketing territoriale e Moda) e del sottosegretario Antonio Rossi (Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi) e di diversi stakeholder.

“Per questo – ha aggiunto Fontana – mai come oggi occorre lavorare in squadra e ‘usare’ la Fondazione come strumento facilitatore di tutte le operazioni che riguardano questo grande evento. Colgo dunque l’occasione per sottolineare la necessità di dialogo forte e trasparente tra tutti noi, Istituzioni e territori. Regione Lombardia ha già messo in campo circa 575milioni – ha precisato il governatore – di cui 57,5 per strutture sportive nelle location di gara, 55,5 milioni per parcheggi, gallerie e altre opere di collegamento nelle location di gara e il resto per opere infrastrutturali utili alla mobilità olimpica, oltre alle garanzie. Il progetto olimpico e paralimpico è basato sui principi di sostenibilità, flessibilità e accessibilità, che sono anche alla base del Pnrr. Milano Cortina 2026 – ha concluso – è una grande opportunità per condividere la nostra cultura e mostrare al mondo l’alta qualità dei nostri servizi, infrastrutture e standard di accessibilità. Le stime della candidatura parlano di numeri di incoming importanti. Gli esempi che derivano dalle altre città olimpiche, del resto, sono lì a dimostrare l’importanza che la legacy delle Olimpiadi lascia sui territori e sull’indotto“.

Nell’occasione il presidente Malagò ha sottolineato come la Lombardia avrà un ruolo centrale: le bergamasche Sofia Goggia e Michela Moioli “saranno, rispettivamente, portabandiere azzurre nella cerimonia di apertura e di chiusura”. Malagò ha quindi spiegato che “non era mai accaduto che venisse deciso anche il nome del portabandiera della cerimonia di chiusura” e ha poi concluso, che ha sottolineato come “una delle tante legacy olimpiche sarà fare proselitismo con i giovani: tanto più si vinceranno medaglie in casa, tanto più le nuove generazioni si appassioneranno agli sport invernali”.

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