Giornata nazionale “Legalità ci piace”: Confcommercio celebra la decima edizione

MANTOVA – La criminalità, dopo tasse e burocrazia, resta il problema più sentito dagli imprenditori italiani. L’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 33,6 miliardi di euro e mette a rischio 268mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari all’8,9%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 9,1 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 5,4 miliardi, la contraffazione per 4,4 miliardi, il taccheggio per 4,8 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6,4 miliardi e i costi per la cyber criminalità 3,5 miliardi. Sono questi i dati che emergono dall’indagine di Confcommercio, che ha coinvolto anche le attività economiche della nostra provincia, in occasione della Giornata nazionale “Legalità, ci piace” giunta alla decima edizione.

L’iniziativa ha l’obiettivo di analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze dei fenomeni criminali – contraffazione, abusivismo, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine e taccheggio – sull’economia reale e sulle imprese, in particolare su quelle del terziario di mercato promuovendo e rafforzando al contempo la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo.

L’obiettivo principale dell’indagine, realizzata in collaborazione con Format Research, quello di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali che più di altri condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese, analizzandoli in funzione dei territori nei quali operano le imprese e in considerazione delle macroaree geografiche. L’indagine evidenzia per la regione cui fa capo la provincia di Mantova, ovvero il  Nord Ovest, i seguenti punti:

IL SENSO DI SICUREZZA. Nel Nord Ovest il 7,8% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2022, un valore inferiore rispetto alla media nazionale pari al 10,3%. L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori (per il 28,9%), un dato superiore a quello nazionale pari al 25,9%.

TENTATIVI DI USURA E RACKET. Il 15,9% degli imprenditori ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona di attività, dato al di sotto della media nazionale pari al 21,4%.

ASSISTENZA CONTRO LA CRIMINALITÀ. Le forze dell’ordine (35%) e le associazioni di categoria e le organizzazioni antiusura (23,7%) sono i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati.

ESPOSIZIONE ALL’USURA E AL RACKET. Il 15,3% degli imprenditori è molto preoccupato per il rischio di esposizione a fenomeni di usura e racket nella zona in cui opera, dato leggermente inferiore alla media nazionale pari al 16,5%.

IL COMPORTAMENTO DEGLI IMPRENDITORI DI FRONTE AI FENOMENI CRIMINALI. Di fronte a fenomeni di usura e racket il 47,8% delle imprese ritiene che si dovrebbe denunciare (un valore più basso rispetto alla media nazionale del 59,4%) e il 32,4% dichiara che non saprebbe cosa fare (dato leggermente superiore alla media nazionale pari al 30,1%).

MECCANISMI COMMERCIALI FUORI DALLE REGOLE. Il 68,3% delle imprese si ritiene «molto o abbastanza» penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione (dato superiore alla media nazionale pari al 65,1%).

MISURE DI PROTEZIONE. Il 79,3% delle imprese del Nord Ovest ha investito in misure di protezione per la propria sicurezza e quella dei propri clienti: in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto.

QUALITA’ DELLA VITA. Il 15,8% delle imprese del Nord Ovest ha dichiarato che la qualità della vita è peggiorata nel corso dell’ultimo biennio (valore inferiore alla media nazionale pari al 17,8%). Le principali cause sono imputate alla diminuzione del reddito della popolazione, all’impoverimento dell’offerta formativa e alla diminuzione della sicurezza personale.

“Legalità e sicurezza non sono mai un tema individuale ma un’istanza collettiva su cui l’attenzione deve restare massima, anche perché rappresentano la pre-condizione indispensabile per poter fare impresa – sottolinea il presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari – La criminalità è un grave ostacolo allo sviluppo e in uno scenario come l’attuale di imprese già stremate dalla pandemia, dalla crisi energetica e da quella dei mercati finanziari, dall’inflazione, le risorse sottratte dalla criminalità sotto forma di furti o rapine, contraffazione e abusivismo risultano ancora più dannose e intollerabili, gravando gli imprenditori di una sensazione di insicurezza che rende più pesante la loro già difficile quotidianità. Per quanto riguarda il nostro territorio, i fenomeni illegali che sperimentano con maggior frequenza le nostre imprese sono sicuramente l’abusivismo, i furti, le rapine e il taccheggio ma è in crescita l’usura. Da sempre manteniamo un costante dialogo con le forze di pubblica sicurezza, cui va il nostro plauso e ringraziamento per il meritevole operato”.

Ma è l’usura il fenomeno criminale percepito (per quasi 1 imprenditore su 3, il 28,9%) in maggior crescita dagli imprenditori “Nel nostro Paese sono 31mila le imprese del commercio e dei pubblici esercizi ad elevato rischio usura – commenta il direttore Nicola Dal Dosso – si tratta di un fenomeno strisciante e particolarmente insidioso, presente anche nella nostra provincia, perché si nutre delle crisi personali e sociali ed è di difficile monitoraggio proprio perché sfuggente.  Mi preme sottolineare il ruolo centrale e strategico dei consorzi di garanzia nel contrastare l’annidarsi di questa realtà. I confidi infatti si pongono come interlocutori tra  la piccola e media impresa che non trova fonti di finanziamento sul mercato e l’istituto di credito, facendo cultura finanziaria e accompagnando l’impresa nella presentazione di un profilo economico-finanziario efficace per ottenere indici di bancabilità buoni. Purtroppo negli anni la valutazione delle banche di fronte ad richiesta di finanziamento da parte dell’azienda è passata drasticamente  da un livello personale ad una mera e asettica analisi di dati, che se non presentati correttamente, possono  portare anche al rifiuto del prestito. Inoltre – continua Dal Dosso – una funzione importantissima la ricopre il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura gestito dal Dipartimento del Tesoro tramite i Confidi, che riescono ad arrivare capillarmente sul territorio: queste risorse sono a disposizione delle imprese che non riescono a reperire liquidità perché non hanno merito creditizio sufficiente per il mercato, prevenendo così l’esclusione finanziaria di soggetti deboli che altrimenti potrebbero rivolgersi agli usurai. Il nostro Consorzio Confider, che negli ultimi 3 anni si è espanso assorbendo confidi di altre province, nel 2022 è riuscito a far erogare a favore delle nostre imprese oltre 30milioni di finanziamenti”.