MANTOVA – Pietre d’inciampo, targhe, letture, interventi, riflessioni, canti, musiche e preghiere, sono state al centro delle tante iniziative che si sono svolte oggi a Mantova per celebrare il Giorno della Memoria. Le cerimonie hanno preso il via in mattinata con l’inaugurazione della pietra d’inciampo in ricordo di Jolanda Dugoni davanti al civico 89 di corso Umberto I, ovvero presso la casa dove ha vissuto (Vedi: L’omaggio di Mantova a Jolanda Dugoni: posata la pietra d’inciampo)
Poi, le celebrazioni sono continuate nella sede del Conservatorio, in via della Conciliazione 33, dove si sono susseguite una serie di iniziative. In apertura, il momento musicale a cura del Conservatorio “Campiani” di Mantova, con i brani Wiegala, Ilse Weber; Rozhinkes Mit Mandlen – Oyfn Pripitchik, – Hulyet, Hulyet, Kinderlekh, della tradizione Yiddish, eseguiti da Tommaso Consoli (chitarra e arrangiamento) e Vittoria Zermini (voce). Sono seguite le letture di alcuni brani “per non dimenticare gli orrori della shoah” da parte degli studenti del liceo “Virgilio” e dell’istituto tecnico “Mantegna” di Mantova.
La cerimonia è continuata con la consegna delle Medaglie d’Onore, alla memoria dei cittadini mantovani internati nei campi di sterminio, da parte del Prefetto di Mantova Gerlando Iorio. Sul palco le medaglie sono state ritirate dai parenti degli insigniti, accompagnati dai sindaci e asessori dei rispettivi Comuni (Vedi: Giorno della Memoria, medaglie d’onore ai familiari di 22 mantovani internati nei lager ) Dopo le premiazioni, si è tenuto il tradizionale convegno aperto dal presidente del Consiglio Comunale di Mantova Massimo Allegretti a cui è seguito l’intervento del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione, dal titolo “Il genocidio tra memoria e rimozione: una sfida per il presente”, è stata a cura di Piero Simeone Colla, docente di storia politica all’Università di Strasburgo e membro del comitato scientifico dell’Osservatorio europeo sull’insegnamento della storia (Consiglio d’Europa). Il professor Colla ha tenuto un discorso sul valore della memoria e sull’orrore della guerra. Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha portato le conclusioni, chiudendo il convegno con il suo intervento.
“Il Giorno della Memoria avviene tutti i giorni dell’anno -ha dichiarato Palazzi nel suo discorso – Perché ogni istante della nostra esistenza deve tenere presente e vivo quel che è accaduto. Perchè ogni giorno noi siamo chiamati a difendere la libertà e la dignità di ciascun individuo. Affinché non si ripeta, certo, ma soprattutto affinché quella voce resti in noi come terribile monito e come pungolo per difendere i diritti traditi e vilipesi, la necessità di ciascuno, sotto ogni cielo, di condurre la propria esistenza verso la speranza e non verso la disperazione”
Le celebrazioni sono continuate anche nel pomeriggio. In via Gorizia 6 è stata inaugurata, alla presenza delle autorità cittadine, la targa dedicata ai coniugi Rampi, Luisa e Francesco, che aiutarono e salvarono “miracolosamente” una coppia di ebrei grazie ad un incredibile scambio di identità. Presenti per lo scoprimento della targa le autorità locali, il professor Frediano Sessi (che ha scritto il libro su tale vicenda dal titolo “Sotto falso nome”) e i figli e i familiari dei coniugi Rampi (vedi: Una targa in viale Gorizia a ricordo della storia di eroismo dei “Giusti” Luisa e Francesco Rampi)
Poi, al Binario 1 della stazione ferroviaria di Mantova, da dove partivano i treni per i campi di sterminio, si è svolta la commemorazione del Porrajmos, ovvero la persecuzione su base razziale dei Sinti e dei Rom, avvenuta durante il nazifascismo. La cerimonia con gli interventi si è tenuta presso la targa-ricordo, inaugurata lo scorso anno, collocata sul muro della stazione dei treni, fortemente voluta dal Comune di Mantova e totalmente realizzata grazie al lavoro e al contributo dei volontari dell’Istituto di cultura Sinta. Qui si sono tenute letture, canti e preghiere da parte dei membri dell’associazione Sucar Drom e dell‘Istituto di cultura Sinta. Presenti le autorità locali civili, militari e religiose. Per il Comune è intervenuta l’assessore Serena Pedrazzoli.
Infine, nella Sinagoga Tempio Norsa, in via Govi 13, si è svolta la commemorazione in ricordo dei cittadini ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio e vittime della Shoah. E’ stato il presidente della Comunità ebraica mantovana Emanuele Colorni a leggere, in ordine alfabetico, i nomi degli ebrei mantovani scomparsi nei campi di sterminio, come monito per riflettere su ciò che è stato. La tragedia della Shoah ha complessivamente coinvolto 104 ebrei mantovani, furono 99 le vittime e solo 5 sopravvissero. Si ricorda che il 5 aprile del 1944 vennero deportati da Mantova 42 ebrei. Infine, sono stati letti in ebraico alcune preghiere e brani.
In sinagoga, oltre ai membri della comunità ebraica, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il prefetto Gerlando Iorio, il Questore di Mantova Giannina Roatta, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Fondazione Franchetti Aldo Norsa e i rappresentanti della Polizia Locale e delle Forze di Polizia.
A tutte le cerimonie hanno anche presenziato, con tanto di gonfaloni e bandiere, alcuni rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.