MANTOVA – “L’esperienza all’estero ti apre la mente e soprattutto ti fa capire cosa significa davvero studiare per cambiare il mondo.” Così potrebbe riassumersi l’entusiasmo dei sedici studenti del secondo anno del corso Digital & Green dell’ITS Academy Agroalimentare Sostenibile di Mantova, rientrati da una settimana intensa e formativa nei Paesi Bassi. Un viaggio studio, coordinato dalla direttrice Simona Maretti, che si è svolto dal 24 al 29 marzo ed è stato molto più di una semplice trasferta all’estero: è stato un percorso di crescita, confronto e immersione in un sistema agroalimentare tra i più innovativi d’Europa.
Accompagnati dal professor Alberto Bertellini – coordinatore didattico e referente per la mobilità internazionale – e dalle docenti Gabriella Toso (inglese) e Laura Sargentini (marketing e promozione agroalimentare), gli studenti hanno vissuto un’esperienza didattica completamente integrata: meno aula, più confronto, più tecnologia.
Dal 2018 l’ITS (Istruzione Tecnologica Superiore) Agroalimentare di Mantova crede e investe con decisione nella dimensione internazionale della formazione. Proprio nei Paesi Bassi, grazie alla collaborazione con la Aeres University of Applied Sciences, si è consolidato un gemellaggio educativo che va oltre la semplice visita. Qui gli studenti italiani non hanno solo osservato: hanno partecipato, sperimentato, lavorato in gruppo con altri studenti internazionali. Ogni tappa è stata progettata per rafforzare la capacità di analisi e confronto con il sistema agroalimentare italiano, con l’obiettivo di formare giovani professionisti con visione globale.
Accreditata anche per l’Erasmus, l’ITS Academy di Mantova moltiplica le occasioni per i suoi studenti: dalla prossima annualità saranno disponibili ben 10 borse di studio per l’estero, confermando la volontà della Fondazione di promuovere la mobilità come parte integrante del percorso formativo.
Lezioni in aula e sul campo per un’immersione nel futuro
A Dronten, sede principale dell’Università partner, la classe è stata accolta da Jantien Tempert, responsabile dei rapporti internazionali, insieme al professor Jan Van Beekhuizen che ha illustrato il quadro economico olandese legato all’agricoltura: efficienza produttiva, sfide ambientali, metodi innovativi di allevamento.
Negli spazi universitari, in aule accoglienti e ambienti luminosi, con architetture moderne e modulari, ideali per la concentrazione sullo studio e per l’interazione fra le persone, tutti gli incontri si sono svolti in lingua inglese, come previsto dal piano di studi del corso ITS.
Il pomeriggio è stato dedicato alla sperimentazione sul campo, con attività di Precision Farming: droni, trattori a guida autonoma, mappe di suolo, dati satellitari e GNSS non sono stati più solo teoria ma strumenti reali nelle mani degli studenti. “Non immaginavo di poter guidare un trattore più tecnologico del mio smartphone”, ha scherzato uno dei ragazzi.
Le visite nei giorni successivi hanno rappresentato un perfetto equilibrio tra alta innovazione tecnologica, sostenibilità e radici agricole della tradizione olandese. Nel caso dell’azienda Rainbow Color, ad esempio, si coltivano bulbi e confezionano tulipani con un’efficienza sorprendente, grazie all’automazione dei processi e all’ottimizzazione dell’uso di acqua e sostanze nutrienti utilizzate. Nella fattoria Ter Coulsteraan, un luogo dove si respira aria di famiglia e tradizione, si effettua la mungitura automatizzata e si producono formaggi artigianali. Spesso i due giovani titolari, quarta generazione di imprenditori, creano occasioni per coinvolgere la comunità con attività per i piccoli, così che le famiglie fanno visita agli animali della fattoria, in un perfetto esempio di impresa coesa col territorio.
La visita alla storica azienda Henri Willig ha aperto le porte a un’esperienza gustativa e culturale completa: formaggi Gouda DOP classici ma anche in varianti mai viste – al cocco, alla lavanda, al whiskey – prodotti in un ambiente che mette il benessere animale al primo posto.
La giornata al Royal Flora Holland di Aalsmeer, cuore pulsante del florovivaismo europeo, è stata forse la più suggestiva: 200 ettari coperti, aste digitali e fiori in movimento continuo. È qui che gli studenti hanno toccato con mano la complessità della logistica agroalimentare, osservando una filiera talmente integrata e veloce da spedire un mazzo di fiori nei supermercati americani in meno di 48 ore dalla raccolta.
Fondamentale per comprendere la vocazione green dei Paesi Bassi è stata la visita al centro sperimentale della Wageningen University & Research (WUR), espressione di come la scienza possa essere al servizio della terra. Le serre di ultima generazione, alimentate da energia solare e irrigate con acqua piovana, sono il cuore della rivoluzione agricola sostenibile olandese. Lì, tra piante di vaniglia e bombi impollinatori, i ricercatori sperimentano il futuro di un’agricoltura fossil free, resiliente e rispettosa della biodiversità.
Meccanica e innovazione: il mondo Lely
Non poteva mancare uno sguardo al mondo dell’automazione zootecnica. Nella sede di Lely, vicino a Rotterdam, casa madre della Lely Italia, i ragazzi hanno toccato con mano l’evoluzione tecnologica al servizio degli allevatori. Giacomo Ferioli, giovane laureato italiano che ricopre il ruolo di Master Data Specialist in azienda, è stato un coinvolgente cicerone, che ha guidato il gruppo attraverso la filiera di produzione dei robot mungitori, quelli per la pulizia delle stalle e i raccoglitori e distributori di foraggio per il bestiame. Tutto è pensato per massimizzare l’efficienza, riducendo l’impatto ambientale, esempio concreto di livello mondiale che unisce innovazione, storia e sostenibilità.
L’ultimo giorno è stato dedicato alla didattica interculturale, con una sfida di gruppo che ha unito studenti italiani e internazionali: ideare un prodotto agroalimentare unico, con ingredienti significativi per diverse tradizioni culinarie, da presentare in pubblico. È stato un momento di vera contaminazione culturale, dove creatività, conoscenza e spirito di squadra si sono fusi.
La giornata si è conclusa con una degustazione di formaggi Gouda in classe, da parte di Marc Boxen, Docente di Economia Agroalimentare Internazionale, che ha guidato i ragazzi ad allenare il palato e a riconoscere stagionature, aromi e materie prime. L’intervento di Alessandra Robecchi, studentessa italiana in Erasmus presso Aeres, ha emozionato il gruppo: “All’inizio è stato difficile ma oggi mi sento parte di qualcosa di più grande. Qui ho imparato a ragionare in modo diverso, a risolvere problemi, a mettermi in gioco”.
L’esperienza è terminata con un’attività di public speaking in lingua inglese, durante la quale ogni studente ha condiviso le proprie riflessioni, le competenze acquisite e il confronto tra i vari sistemi produttivi osservati dal vivo. Le presentazioni sono state ascoltate con attenzione dai docenti italiani e olandesi, che hanno poi consegnato le certificazioni ufficiali dei corsi seguiti: Compared Systems in Agribusiness e Precision Farming and New Technology in Mechanization.
Studiare oggi, lavorare domani
Questa esperienza è solo una delle tante occasioni offerte dall’ITS Academy Agroalimentare Sostenibile di Mantova, che si conferma un percorso post-diploma altamente professionalizzante, capace di unire teoria, pratica e opportunità. I numeri parlano chiaro: il 90% degli studenti trova lavoro entro sei mesi dal diploma, inserendosi in settori chiave come supply chain, export, green economy e digitalizzazione agroindustriale.
Per chi guarda al proprio futuro con occhi curiosi e mente aperta, l’ITS Agroalimentare rappresenta per il territorio molto più di una scuola: è un ponte verso il mondo lavorativo, dove ogni lezione può diventare un’occasione di crescita e dove, un viaggio studio come questo, può costituire l’inizio di una carriera e una realizzazione personale e professionale straordinaria.
Per conoscere i percorsi di studio e il Piano formativo 2025-2026 dell’ITS Academy Agroalimentare di Mantova, l’occasione da non perdere è l’ Open Day del 12 aprile, alle 10.30, presso il Centro Congressi Ma.Mu Largo di Porta Pradella – Mantova.