I benefici degli interventi multisensoriali alla Rsa Villa Aurelia nei malati di demenze

SAN MICHELE IN BOSCO (MARCARIA) – La multisensorialità è un approccio che consente di comunicare in maniera profonda con le persone affette da demenza e che ormai è accertato contribuisca al loro benessere. Alla Rsa Villa Aurelia di San Michele in Bosco l’approccio multisensoriale ha aiutato diversi ospiti della struttura a ritrovare un miglioramento oggettivo nella socialità quotidiana.
E proprio gli interventi psicosociali nella demenza sono stati al centro stamani di un convegno, che ha visto la presenza di un centinaio di persone, tenutosi proprio a Villa Aurelia e organizzato in collaborazione con Pro Senectute, l’azienda di Levata di Curtatone che da tempo ha introdotto il “metodo Snoezelen” con la creazione di stanze multisensoriali. 

Il focus principale del convegno è stata proprio la stimolazione multisensoriale, un approccio centrato sulla persona che si rivela cruciale nel definire una nuova filosofia assistenziale. Tale approccio consente di creare un ambiente che risponde alle esigenze individuali, promuovendo il benessere emotivo e fisico dei pazienti.

“Formazione, competenza, passione e qualità sono gli elementi fondamentali che devono caratterizzare i contesti assistenziali delle Rsa. Queste svolgono un ruolo essenziale nel fornire cure agli anziani, specialmente quando le condizioni complesse non permettono loro di rimanere a casa. È cruciale investire in sostegno culturale e formazione per gli operatori al fine di garantire un’assistenza di qualità e centrata sulla persona”, afferma il medico geriatra Andrea Fabbo, direttore della UOC di Geriatria-Disturbi cognitivi e demenze dell’Ausl di Modena.

Fabbo ha spiegato che “Snoezelen è un neologismo derivante da due verbi olandesi: Snuffelen (cercare fuori” o esplorare) e Doezelen (rilassare” o sonnecchiare) La tecnica è stata concepita per persone con disabilità intellettive sulla base di ricerche che indicavano reazioni positive di queste persone quando erano inserite in un ambiente di stimolazione plurisensoriale. Il trattamento avviene infatti in un ambiente multisensoriale in cui vista, udito, tatto, odorato, gusto sono stimolati tramite effetti luminosi, musicali e uditivi;  superfici tattili e forme; movimento; aromi; stimoli gustativi. Ecco perchè nella Snoezelen room ritroviamo varie fonti luminose come tubo a bolle, proiettore di immagini, o fibre ottiche; musica rilassante e/o intermittente; pavimento e/o soffitto multicolore o con fibre ottiche, pannelli “vibranti”o interattivi, superfici “tattili”, poltrone oscillanti e letti vibranti, e diffusore di essenze profumate”

Il convegno, che ha visto al tavolo dei relatori anche la psicologa-psicoterapeuta e psicogeriatra Alessandra Martelli e l’educatrice e terapista Elisa Mazzocco, ha rappresentato un importante passo avanti nella promozione del benessere degli ospiti con demenza, offrendo un’opportunità per condividere conoscenze, esperienze e best practice nel settore. Si è discusso anche della necessità di sviluppare un meccanismo comune, con la speranza di poterlo certificare in futuro, una sorta di scala di valutazione per valutare il benessere degli ospiti e garantire standard di qualità uniformi in tutto il settore assistenziale.

“Pro Senectute è un alleato presente in tutte le occasioni in cui si cerca di togliere disagio alle persone e migliorare la loro condizione”, ha commentato Mara Baraldi co-founder dell’azienda.

L’evento ha visto la partecipazione di professionisti del settore, operatori sanitari, docenti universitari e rappresentanti istituzionali, creando un’importante rete di scambio e collaborazione per affrontare le sfide legate alla cura della demenza.