I commercianti nei giorni del Coronavirus: “Noi chiudiamo senza aspettare il decreto di Conte. Lo facciamo per il bene dei cittadini”

MANTOVA – In attesa di conoscere cosa deciderà il presidente del consiglio Giuseppe Conte sull’eventuale chiusura totale delle attività commerciali, molti negozianti mantovani hanno scelto spontaneamente di abbassare le serrande. Negozi di abbigliamento, oggettistica, calzature, parrucchieri, estetiste, bar, ristoranti: sono in molti i commercianti che oggi hanno chiuso per cercare, nello loro piccolo, di contenere la diffusione del Coronavirus. A dare un supporto agli esercenti  anche le associazioni di categoria e  nello specifico Confcommercio, che già ieri, martedì 10 marzo, ha lanciato l’appello attraverso una campagna con la quale inviatava i suoi iscritti a chiudere.
“Io faccio la mia parte” si legge nel volantino appeso su decine di serrande abbassate del centro cittadino. Tra questi ne citiamo alcuni quali  Marco Gialdi   che ha dato notizia sulla sua pagina Facebook della chiusura del bar Venezia e del Sociale; Brunello sport di via Roma; Carmen 41 Sas di Carmen Zapparoli e molti altri ancora. Una decisione non facile ma obbligata dalla situazione che anche Mantova sta affrontando. «Abbiamo accolto in massa l’invito dell’associazione a chiudere senza nemmeno pensarci un attimo – spiega   Stefano Gola  , presidente cittadino di Confcommercio e titolare dello store Swarovsk Gola di piazza Marconi – . Non so ancora quantificare il numero esatto di quanti colleghi hanno fatto la mia stessa scelta ma so per certo che l’invito è stato accolto da molti. Tutti abbiamo appeso davanti al nostri negozi la locandina realizzata da Confecomercio che spiega il provvedimento che abbiamo adottato che è poi quella di contribuire a contrastare la diffusione di questo maledetto virus. Una decisione sofferta sia dal punto economico che affettivo ma dovuta nei confronti della città che tanto amiamo e anche nei confronti, ovviamente, delle nostre famiglie. Non sarà facile affrontare tutto ciò soprattutto a livello economico ma la salute pubblica è molto più importante del denaro. Siamo convinti che anche questo nostro piccolo gesto possa dare una mano». Dello stesso avviso anche il direttore di Confesercenti,   Davide Cornacchia  che, come Gola, plaude la scelta dei commercianti: “I negozi chiusi sono davvero tanti sia a Mantova che in provincia, più del 50%. Una decisione coscienziosa per il bene di tutti nonostante le perdite economiche che si dovranno affrontare alla riapertura. Scelta però dovuta per riuscire a sconfiggere il Coronavirus”.
Non solo gli esercenti del capoluogo hanno optato per la serranda totale ma anche diversi della provincia tra questi anche quelli di Pioggio Rusco che hanno deciso in massa di chiudere, più di 40, le loro attività. Serrande abbassate, dicono, proprio per tutelare gli anziani. Si perchè se i giovani hanno recepito l’invito di Conte di rimanere nelle proprie abitazioni, al contrario le persone più adulte no. Proprio loro, infatti, hanno continuato la vita di tutti i giorni fregandosene delle regole e dei divieti. “Per sconfiggere il virus dibbbiamo stare in casa, non lo facciamo”, questo lo slogan dei commercianti di Poggio.