MANTOVA – “Triangoli viola. Le vittime dimenticate del regime nazista”: questo il titolo dell’opuscolo di 32 pagine che i Testimoni di Geova hanno pubblicato quest’anno in occasione delle Giornata della Memoria.
L’opuscolo è disponibile per il download gratuito sul loro sito ufficiale, http://jw.org al seguente link I Triangoli Viola e contiene immagini e documenti tratti da una mostra itinerante, visitata in totale da 600.000 persone e curata qualche anno fa dai Testimoni per informare il pubblico sulla persecuzione subita durante l’Olocausto.
Per non dimenticare il Museo della Casa dei Combattenti del Ghetto in Israele, il primo museo al mondo dedicato all’Olocausto, ospita attualmente una mostra interattiva che mette in evidenza la coraggiosa presa di posizione dei Testimoni di fronte alla persecuzione nazista.
La mostra si intitola “Wedontdothat” (Noi questo non lo facciamo), espressione che si ispira al soprannome dato a Joachim Alfermann, un testimone di Geova perseguitato dai nazisti. È presentata in arabo, inglese ed ebraico e sarà aperta fino a settembre 2024.
Le iniziative hanno lo scopo di sottolineare che oltre ai 6 milioni di ebrei e milioni di altre persone, tra cui polacchi, slavi, rom e sinti, omosessuali e persone con disabilità c’è anche un altro gruppo che è stato vittima di persecuzione, quello appunto dei Testimoni di Geova.
“I testimoni di Geova, che nel Terzo Reich subirono un’implacabile persecuzione, sono tra le cosiddette vittime dimenticate del regime nazista. Per decenni sono stati ignorati […] nonostante il fatto che un considerevole numero di testimoni di Geova subì persecuzione e morte” ha spiegato professor Detlef Garbe, ex direttore del Memoriale del campo di concentramento di Neuengamme.
“I testimoni di Geova erano l’unico gruppo cristiano sotto il Terzo Reich a essere contrassegnato da un simbolo specifico per i prigionieri: il triangolo viola. Erano perseguitati solo sulla base delle loro convinzioni religiose” – dice Daniele Clementi, portavoce dei Testimoni di Geova – i nazisti offrirono loro la libertà se avessero rinunciato alla loro fede e avessero sostenuto il regime. Eppure hanno avuto il coraggio di attenersi ai valori cristiani: la lealtà a Dio e l’amore per il prossimo”.
I numeri
Dei circa 35.000 Testimoni di Geova che si trovavano nell’Europa occupata, circa 13.400 furono vittime della persecuzione nazista.
Circa 11.300 persone furono arrestate.
Circa 4.200 furono mandati nei campi di concentramento, di questi 400 proprio ad Auschwitz-Birkenau.
Più di 1.250 testimoni di Geova vittime della persecuzione nazista erano minorenni.
Circa 600 figli di testimoni di Geova furono sottratti ai loro genitori dal governo nazista.
Almeno 72 testimoni di Geova furono uccisi con l’eutanasia.
Almeno 548 Testimoni, alcuni dei quali minorenni, morirono per esecuzione o omicidio volontario.
In totale circa 1.600 Testimoni persero la vita a causa della persecuzione nazista.
Si stima che circa 6.000 Testimoni fossero detenuti in prigioni o campi di concentramento durante il periodo dell’Olocausto.