Idrogeno, ministro Fratin: “Mantova punto di riferimento italiano per intraprendenza e vocazione industriale”

MANTOVA – L’idrogeno come driver della rigenerazione urbana e industriale, se n’è parlato questa mattina a Cà degli Uberti, in piazza Sordello durante il convegno “Idrogeno Verde opportunità di sviluppo” organizzato da Forza Italia. Presenta anche il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin “L’idrogeno è una sfida, sia la ricerca che la produzione sta prendendo piede, così come le Hydrogen Valley, io credo che un territorio come il Mantovano a vocazione industriale notevole può giocare un ruolo importante per tutto il paese”.
Il 50% delle rinnovabili, ha ricordato il ministro arriva dall’idrolelettrico, ma la crisi idrica del 2022 con le centrali che non potevano lavorare perchènon c’era acqua di dovrebbe far riflettere su energie alternantive, da qui il ruolo fondamentale dell’idrogeno. La sfida paese che abbiamo davanti è quella di essere meglio degli altri, è una nuova rivoluzione come quando si è passati dal motore a vapore a quello a scoppio.
Un’opportunità che può vedere la nostra provincia in prima fila “Mantova ha la “trimodalità” trasporto su acqua, gomma e ferrovia, questo può essere sicuramente importante per opportunità economiche e lavorative, bisogna che di sia sinergia tra enti per realizzare un progetto condiviso” commenta il sindaco Mattia Palazzi.

“100 i milioni di euro che Mantova è riuscita ad intercettare tra finanziamenti pubblici e privati – spiega Alessandro Gatti, dirigente pianificazione territoriale Provincia di Mantova, abbiamo un puzzle di progetti che verranno messi a terra, tra questi quelli che riguardano autobus, treni e camion che andranno ad idrogeno”.
Sull’importanza dell’Hydrogen valley è intervenuto anche il numero uno di palazzo di bagno, Carlo Bottani, che ha sottolineato il ruolo strategico del nostro territorio, ma cosa si farà tecnicamente a Valdaro?
“In pratica l’idrogeno che viene già prodotto verrà trasformato in idrogeno verde, cioè proveniente da fonti totalmente rinnovabili e servirà per tutti quei mezzi che non potranno andare in elettrico, ma gli sbocchi potrebbero esserci anche per il teleriscaldamento” – spiega Michela Capoccia, innovation manager Sapio.
Le tempistiche sono dettate dal Pnrr, quindi entro fine del 2026 alcuni progetti dovrebbero già essere messi a terra.

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