MANTOVA – Spingere sull’intermodalità ferro-gomma-acqua per rendere sempre più centrali il porto di Valdaro e la logistica mantovana. Ma ci sono ancora alcune criticità da risolvere per aumentare la competitività dell’idrovia da Mantova a Venezia. Tra queste quelle riguardanti i ponti veneti di Arquà e Rosolina, che non consentono il passaggio dei convogli di classe V, in grado di raddoppiare i carichi, rispetto alla classe IV, fino a 3.000 tonnellate. Ora ci sono novità incoraggianti, che potrebbero concretizzarsi entro il 2027.
Intervista a Gabriele Negrini, responsabile Servizi e Opere del sistema portuale mantovano per la Provincia di Mantova.