MANTOVA – A otto mesi dalla chiusura per le visite al pubblico, ottobre 2024, e a soli sei mesi dall’inizio dei lavori, da luglio scorso chiuso per ogni sorta di evento e spettacolo, il teatro Bibiena riapre le sue porte dopo il restauro.
Gli interventi sono stati presentati, questo pomeriggio, direttamente all’interno del Teatro Bibiena, dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi, dal dirigente comunale del settore Cultura e Turismo Giulia Pecchini, dal direttore dei Musei Civici Veronica Ghizzi, da Raffaele Zancuoghi di Tea Reteluce, da Nicola Baraldi di Sauber e dalla restauratrice Giovanna Gola della ditta ZòE.
Nuove sedute, dove l’imbottitura è stata rifatta sull’antico telaio, nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, puliti gli oltre mille metri quadrati di tendaggi, restaurati gli zoccoli delle colonne dove risaliva l’umidità, nuovo pavimento in cotto, bagni nuovi con scivolo per disabili. Ecco il nuovo look dell “bomboniera” di Mantova che tanto mancava a mantovani e turisti. Da giovedì con il primo concerto di Trame Sonore si apre la nuova stagione del teatro.
“Ora il teatro è stato sistemato, almeno per quanto concerne la fruibilità – spiega il sindaco Mattia Palazzi, il mio appello è quello di non aspettare altri 50 anni per fare interventi di manutenzione, se ogni 10-15 anni si fa qualcosa i costi sono sicuramente inferiori e l’opera di mantiene senza deteriorarsi troppo. Non esiste che l’impianto di riscaldamento fosse degli anni ’70 come il foyer e le sedute del 1986″.
“E ‘stato un importante lavoro di gruppo – spiega Giulia Pecchini, dirigente settore Cultura Comune di Mantova – dove ogni settore ha messo la sua parte di competenze, tante anime con un unico scopo: far si che tutto è cambiato e niente è cambiato”.
Si perchè a parte l’odore di nuovo, il Bibiena è sempre quello e l’emozione entrandoci è sempre la stessa.
Già praticamente sold out la programmazione anche per il 2026 tra concerti, eventi e convegni.
L’INTERVENTO DI RESTAURO
La riqualificazione rientra nel più ampio progetto di Project Financing promosso dal Comune di Mantova e affidato al raggruppamento temporaneo di imprese RTI composto da Tea Reteluce (89,9%) e Sauber (10,1%). L’opera è parte di un piano strategico di efficientamento energetico e messa a norma degli edifici comunali, con un investimento complessivo di circa 3,7 milioni di euro, di cui circa 1 milione destinati specificamente al Teatro Bibiena.
L’IMPIANTO ELETTRICO E RISCALDAMENTO
Gli interventi hanno interessato soprattutto il cuore tecnologico del teatro, alcune superfici pittoriche e gli arredi . È stata completamente rifatta la centrale termica, separando i circuiti del Teatro da quelli dell’Accademia, ottimizzando l’efficienza dell’impianto. Il vecchio sistema radiante è stato sostituito da un nuovo impianto a serpentine più performante, con un significativo miglioramento in termini di comfort e risparmio energetico.
PAVIMENTAZIONE E BAGNI
Contestualmente, si è proceduto al rifacimento della pavimentazione della platea: piastrelle in cotto artigianale, realizzate a mano dalla Fornace Polirone, trattate con oli e cere naturali, sono state posate seguendo geometrie coerenti con l’impianto originario, restituendo al teatro un’eleganza sobria e rispettosa della sua identità storica.
Un intervento fondamentale ha riguardato anche i servizi igienici, completamente rinnovati con nuove pavimentazioni e rivestimenti approvati dalla Soprintendenza, dotati di sanitari moderni e di boiler elettrici per garantire l’acqua calda sanitaria. E’ stato realizzato un bagno dedicato alle persone con disabilità, rendendo il Teatro pienamente accessibile e conforme agli standard di inclusività e accoglienza.
SEDUTE STORICHE E RESTAURI SPECIALISTICI
Sono state sostituite 144 poltroncine della platea, risalenti agli anni Ottanta e ormai deteriorate, con nuove sedute realizzate dalla ditta Decima, utilizzando la dima storica del 1989 ispirata alle poltrone del Teatro La Fenice. La nuova struttura è in massello di faggio curvato a caldo, con rivestimento in tessuto ignifugo. Sono stati inoltre restaurati 78 sgabelli originali dei palchi, conservando le strutture lignee e sostituendo imbottiture e tessuti.
RESTAURO SUPERCIFI MURARIE E FOYER
Grande attenzione è stata dedicata al restauro conservativo: le superfici murarie dello zoccolo della platea sono state pulite, consolidate e integrate pittoricamente, rispettando le cromie originali e l’effetto illusionistico del finto bugnato. Il foyer, primo ambiente che accoglie il pubblico, è stato oggetto di un restauro approfondito, grazie a un investimento comunale di 60.000 euro. La volta a padiglione e le pareti decorate sono tornate a esprimere appieno la loro bellezza settecentesca, offrendo un’accoglienza scenografica e degna della magnificenza della sala teatrale.
I lavori sono stati realizzati, oltre che dalle ditte del RTI, da Edil Service (Bagnolo San Vito) per la parte edile, Eurotherm (Bolzano) per il sistema radiante e Zoe di Marmirolo per il restauro e la decorazione pittorica.
IL TEATRO BIBIENA: UN BENE PUBBLICO, UNA RISORSA CULTURALE
Progettato tra il 1767 e il 1769 da Antonio Galli Bibiena, il Teatro fu inaugurato il 3 dicembre 1769 da un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart, che ne sancì il destino glorioso con un concerto memorabile. La sua struttura a pianta di campana, i palchetti lignei affrescati dallo stesso Bibiena, e la facciata classica firmata da Giuseppe Piermarini, lo rendono un capolavoro del teatro barocco europeo, ammirato da artisti, studiosi e turisti da tutto il mondo.
Con questo intervento il Comune di Mantova conferma il proprio impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino. “Il Teatro Bibiena non è solo un luogo di spettacolo, ma un simbolo della storia e della vocazione musicale di Mantova – spiega l’amministrazione – la sua riapertura rappresenta un momento di orgoglio e una promessa verso il futuro: custodire la memoria per generare nuova bellezza e cultura.
Per l’amministrazione comunale, la restituzione alla città di un Teatro rinnovato, sicuro, accessibile e pronto ad accogliere eventi di livello internazionale, è un investimento non solo economico ma civico, identitario e profondamente culturale”.