VIADANA – Nel corso delle ultime settimane il Comune di Viadana ha vinto due cause che lo vedevano coinvolto relativamente a vicende occorse negli anni passati. Nel primo caso la Corte d’Appello di Brescia ha confermato quanto già espresso nella sentenza di primo grado dal Tribunale di Mantova per quel che riguarda degli scavi che a partire dall’anno 2000 erano stati autorizzati presso un’area situata nel Comune di Viadana, al confine con il Comune di Motteggiana. Le escavazioni, che si rendevano necessarie per la realizzazione dei lavori di costruzione e variante della Ss. 62 della “Cisa” tra gli abitati di Gualtieri, Boretto e Brescello in provincia di Reggio Emilia, erano state autorizzate da Regione Lombardia a fronte di opere di compensazione che riguardavano il ripristino ambientale dell’area con la creazione di un’oasi naturalistica a carico della ditta appaltatrice, con sede in Emilia. In seguito, non risultando effettuata la compensazione, in data 20 febbraio 2014 il Comune di Viadana richiedeva l’escussione della polizza fidejussoria pari a 323.544,31 euro, rilasciata ai tempi dalla compagnia assicurativa. Nel corso dell’estate del 2014 la ditta citava presso il Tribunale di Mantova il Comune e la compagnia assicurativa. La sentenza n. 151 pubblicata in data 4 febbraio 2022 dalla Corte d’Appello di Brescia ha rigettato il ricorso della ditta e confermato la sentenza di primo grado (pubblicata il 31 gennaio 2018 dal Tribunale di Mantova) per la quale il Comune non deve restituire la polizza fidejussoria, condannando al contempo la ditta a pagare le spese processuali.
La seconda vicenda riguarda la causa intentata da un’azienda multinazionale di telefonia mobile e fissa in opposizione all’ingiunzione che il Comune di Viadana aveva emanato con un’ordinanza del 2019 con la quale si ingiungeva alla società il pagamento della somma di 37.542,62 euro, oltre a successivi interessi maturati e maturandi in forza di quattro contratti di concessione d’uso di terreni di proprietà comunale per l’installazione e la gestione di stazioni radio base fissa di telefonia mobile.
L’azienda aveva pagato tali canoni per una cifra inferiore rispetto a quella concordata inizialmente con l’Ente locale, poiché riteneva di poter applicare una differente normativa. In seguito a diversi solleciti, nel 2019 il Comune di Viadana ha inviato un decreto ingiuntivo con il quale si richiedeva il pagamento della somma non corrisposta. L’azienda ha fatto ricorso e si è aperto il processo presso il Tribunale di Mantova che nei giorni scorsi ha dato ragione in primo grado di giudizio al Comune di Viadana. Anche in questo la ditta è stata condannata a pagare le spese legali.