MANTOVA – Nell’ultimo ventennio le aziende agricole si sono dimezzate (- 53%), con una perdita di 1.260.138 unità, mentre la Superficie agricola utilizzabile (Sau) è diminuita del 20% e la dimensione media è passata da 5,5 ettari del 2000 agli 11,1 del 2020. Questo processo ha interessato anche la provincia di Mantova: le imprese agricole, in 20 anni, sono diminuite dalle 10.942 del 2000 alle 6.988 del 2020. L’abbandono, anche forzato, si è ulteriormente accentuato in questi ultimi quattro anni.
Parte da questi presupposto il convegno “Salviamo l’agricoltura contadina” organizzato dal Consorzio Agrituristico Mantovano che si terrà nella sala convegni della Fiera Millenaria di Gonzaga martedì 3 settembre alle 20.30.
Ad affrontare il tema e fare il punto sulla situazione saranno: Marco Boschetti, direttore Consorzio agrituristico mantovano; Chiara Gardinazzi, presidente Associazione apicoltori mantovani; Antonella Forattini, commissione agricoltura Camera dei Deputati; Famiano Crucianelli, presidente Distretto agricolo biologico della via Amerina e delle Forre ed autore del libro “Reddito di contadinanza”, Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura, sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia. Modera Giorgio Vincenzi, giornalista agricolo.
“Nonostante i dati del settimo censimento generale dell’agricoltura – commenta Marco Boschetti, direttore Consorzio Agrituristico Mantovano – le aziende agricole familiari ed i piccoli produttori continuano a coltivare gran parte della Sau, fronteggiando l’insostenibilità dei prezzi agricoli, la monocoltura che cancella la biodiversità, determinando l’erosione del suolo, le crisi climatiche che pregiudicano i raccolti, lo strapotere delle catene commerciali che impongono contratti capestro e prezzi al di sotto dei costi di produzione”.
Basti pensare che il 93,5 % del 1.133.000 di aziende agricole, oggi presenti in Italia, è individuale o a conduzione familiare (circa 900.000) ed il 70% della Sau continua ad essere coltivata da loro.
“L’agricoltura contadina – prosegue Boschetti – viene considerata un freno alla modernità delle campagne e un residuo dell’agricoltura del passato. Questa realtà sociale, ricca di lavoro, di saperi e di storia, è, invece, una risorsa alternativa al modello agroindustriale, perché rigenera il suolo ed il territorio e ha un rapporto diretto con i consumatori. C’è bisogno dell’agricoltura contadina, perché dal futuro delle campagne passano le grandi questioni della nostra epoca: il cambiamento climatico, la riduzione della biodiversità, la qualità dei prodotti agricoli e di conseguenza la genuinità del cibo, la sicurezza ambientale, il consumo di suolo agricolo, la vitalità delle campagne, le prospettive economiche delle zone rurali”.
Da qui la denuncia del Consorzio: “l’esistenza delle aziende agricole a conduzione familiare, in Italia ed in Europa è a grave rischio. Servono provvedimenti urgenti per l’Agricoltura Contadina, fra cui la rapida approvazione della legge quadro, passata all’unanimità nella scorsa legislatura, seppur in un solo ramo del Parlamento, che ne riconosca e sostenga la specificità, semplificando gli adempimenti burocratici,- a cominciare dall’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti e dalle normative veterinarie -, una diversa redistribuzione dei fondi della Politica agricola comune (Pac) che, attualmente, vede l’80% delle risorse assegnate al 20% delle aziende agricole, escludendo settori importanti come l’apicoltura, interventi per lo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale che rappresenta, ancor oggi, una valida opportunità economica”.
“E’ necessario riconoscere ai contadini il loro lavoro, oltre che economico, anche civile, di custodi dell’ambiente e della sicurezza del cibo. Questa agricoltura, infatti, è fonte di vita per tutta la società” – conclude Boschetti.