Il Garda Chiese ridà vita al mulino di Einstein. Inaugurato stamani a Canneto sull’Oglio

Il Garda Chiese ridà vita al mulino di Einstein. Inaugurato stamani a Canneto sull'Oglio

CANNETO S/O – Il mulino di Einstein a Canneto sull’Oglio torna a produrre energia grazie al Consorzio di bonifica Garda Chiese, che sceglie la Settimana nazionale della bonifica e dell’irrigazione per inaugurare il nuovo impianto.
Perchè il mulino di Einstein? Perchè nel 1898, Hermann Einstein, padre del celebre fisico Albert installò nell’impianto una turbina idraulica e una dinamo che consentirono di portare l’illuminazione elettrica a Canneto. Tra l’altro nell’estate del 1900 un giovanissimo Albert Einstein, allora studente al politecnico di Zurigo, decise di approfittare della pausa estiva per venire a trovare il padre in Italia e a inizio settembre arrivò a Canneto per visitare le macchine costruite del padre.
Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina.
La centrale idroelettrica Mulino San Giuseppe, sul vaso Naviglio, è frutto di un investimento da 460mila euro. 
“L’impegno dei consorzi è davvero importante – ha detto il presidente del Garda Chiese, Gianluigi Zani, facendo gli onori di casa – e il merito è di tutto il personale, a ogni livello. Ringrazio loro e gli ospiti che sono qui oggi. Quella che inauguriamo questa mattina è la seconda centrale realizzata dal Garda Chiese a Canneto: nel 2015, sempre sul Vaso Naviglio, abbiamo aperto il Mulino Cartara”.
In rappresentanza della Provincia di Mantova è intervenuta Francesca Zaltieri, che ha sottolineato la coerenza del progetto con il tema della transizione ecologica. La vicepresidente di Anbi Lombardia, Elide Stancari, ha ricordato, invece, il lavoro dei consorzi: 365 giorni l’anno, senza sosta, per garantire sicurezza idraulica e irrigazione. E a proposito di quest’ultima, ha  evidenziato che  “la nostra provincia non sarebbe così bella e produttiva se l’irrigazione non ci fosse”. “Ricordiamocelo – ha aggiunto – quando diciamo che gli agricoltori  sprecano l’acqua”.  Per il sindaco di Canneto sull’Oglio, Nicolò Ficicchia, quest’opera è “un segno tangibile di ripartenza e di buon governo, fatto di collaborazione tra enti, di lungimiranza e pazienza”.
Paolo Magri, direttore tecnico del consorzio, ha preso la parola per descrivere l’impianto. “L’idea  – ha detto Magri – fu di chi, a fine ‘800, sfruttò il salto del corso d’acqua, Hermann Einstein, papà di Albert. Il consorzio ha installato una coclea idraulica, la vite inventata da Archimede: il matematico inventore l’aveva pensata per sollevare i liquidi, in quest’impianto la si usa per provocare un moto rotatorio sfruttando la forza dell’acqua e, grazie a una dinamo, produrre elettricità”.
La nuova centrale avrà una producibilità media annua dai 200 ai 250mila kilowattora La potenza elettrica massima utile che poteva essere prodotta con la turbina di Einstein era di circa 16 Kilowatt, ora si arriva a 50.
La consigliera regionale Alessandra Cappellari, parlando di collaborazione tra enti, ha ricordato, quindi, la convenzione da 500mila euro annui per tre anni, tra consorzio e Regione, per la gestione del reticolo idrico, e “il gioco di squadra per fermare il progetto di navigabilità del canale Virgilio”.
In chiusura, prima dell’intervento conclusivo del presidente di Anbi, Francesco Vincenzi, Zani ha approfittato della presenza dei parlamentari Anna Lisa Baroni e Andrea Dara per un appello: “Stiamo portando avanti opere per oltre 40 milioni. Ce l’abbiamo messa tutta e siamo riusciti a presentare i progetti cantierabili in pochissimo tempo. Poi, però il Governo – ha detto riferendosi alle opere finanziabili attraverso il PNRR – si prenderà un anno per esaminarli”. Scaccia timori e preoccupazioni Vincenzi: “Era più preoccupante quando i soldi non c’erano – ha detto – Il piano di resilienza è una straordinaria opportunità. Dobbiamo fare in modo che entro il 2026 tutte le risorse siano spese: se l’Italia fa l’Italia, ce la fa.