Il mondo della ristorazione contro la Fiera dei Mangiari: “Da gennaio noi aperti solo per 30 giorni”

Un momento di una passata edizione della Fiera dei Mangiari.

MANTOVA – Il mondo della ristorazione contro la Fiera dei Mangiari, in programma a luglio per 11 giorni consecutivi sul Lungolago Gonzaga. “La nostra non è una protesta verso gli organizzatori della fiera né tantomeno verso gli operatori che vi aderiscono, quanto sull’opportunità di svolgere una simile manifestazione in un contesto drammatico come quello in cui versano 2.422 pubblici esercizi mantovani – tra ristoranti, bar, pizzerie, pub, locali notturni – che danno lavoro a quasi 10.000 persone” afferma Vanni Righi, presidente di Fipe Ristoranti Confcommercio Mantova.

Una contrarietà alla manifestazione che nasce alla luce delle tante difficoltà dell’ultimo anno: “Non ci sta proprio – continua Righi -. Dal 1 gennaio di quest’anno abbiamo potuto riaprire i nostri locali – e solo a pranzo – solamente per 30 giorni, in coincidenza delle settimane in fascia gialla, su 103. E che non ci vengano a dire che possiamo comunque fare asporto e delivery perché queste attività servono semplicemente per mantenere un contatto con i nostri clienti, per rimarcare che noi non molliamo e ci siamo, ma dal punto di vista economico rappresentano introiti minimi. E non parliamo neppure dei ristori che sono totalmente insufficienti: con il decreto Sostegni un ristorante tipo che nel 2019 fatturava 550mila euro e che nel 2020, a causa degli oltre 160 giorni di chiusura imposti dalle misure di contenimento della pandemia da Covid, ha perso il 30% del proprio fatturato, 165mila euro, beneficerà di un contributo una tantum di 5.500. Un insulto, una beffa. Qui è in ballo la sopravvivenza di un intero settore”. Una situazione alla luce della quale Fipe Ristoranti Confcommercio Mantova chiede, oltre a una data certa per le riaperture, alle amministrazioni “di prendere a cuore la nostra situazione tutelando il tessuto economico e commerciale a 360 gradi, fondamentale per garantire vivibilità e benessere al territorio, anche dicendo qualche no in più. Confidiamo che anche questa volta il Comune di Mantova ascolterà le nostre giuste istanze, come lo scorso anno”.