Il robot chirurgico al Poma entro l’anno: la Regione lo autorizza. Già raccolti dallo Iom 200 mila euro per le spese accessorie

Il robot chirurgico al Poma entro l'anno: la Regione lo ha autorizzato. Già raccolti dallo Iom 200 mila euro per le spese accessorie

MANTOVA – Lo Iom, l’Istituto Oncologico Mantovano, capofila della campagna di raccolta fondi collegata all’arrivo del robot chirurgico all’ospedale Carlo Poma, ha annunciato che è stata raggiunta la cifra di 200 mila euro, e l’obiettivo è di arrivare entro il 30 giugno ai 350-400 mila euro necessari per le spese accessorie e i costi per la formazione del personale.
L’annuncio è arrivato stamani da parte del presidente dello Iom Luciano Lanza, affiancato dalla vice Mara Grossi, durante una conferenza tenutasi presso la sede di Confindustria Mantova (clicca sulle immagini per ingrandirle)

E’ stata questa l’occasione per spiegare, davanti al direttore generale di Asst Mantova Azzi, ai primari di chirurgia Boccia e di Urologia Parma, e ai dirigenti di alcune istituzioni che hanno sostenuto il progetto, come entro sia atteso l’arrivo del robot chirurgico al Carlo Poma i cui costi, di oltre un milione di euro, saranno sostenuti dalla Regione.
Ma ci sono poi gli altri costi molto importanti per permetterne il funzionamento come l’allestimento degli spazi dove il robot verrà collocato e la formazione del personale sanitario. Proprio per far fronte a questi, il 3 marzo del 2021 lo Iom ha lanciato la raccolta fondi che ha potuto contare sulla generosità di imprese, associazioni, enti ma anche di tanti cittadini mantovani che hanno donato sul conto corrente che rimarrà attivo sino a fine giugno.
“Dal primo giorno in cui l’associazione ha lanciato questa ambiziosa iniziativa eravamo convinti che sarebbe stato un percorso complesso e assai impegnativo. I numerosi tavoli di lavoro costruiti con tutti i medici delle strutture di riferimento ci hanno fatto capire quanto fosse importante riuscire a ottenere questa attrezzatura ad altissima tecnologia. Ci abbiamo creduto, ci siamo caricati di fiducia e messi al lavoro con impegno e tanta dedizione. Oggi il progetto è prossimo al traguardo, mi sento di ringraziare tutti coloro che in qualsiasi modo hanno voluto condividere la nostra iniziativa e raccogliere il nostro appello” ha sottolineato Lanza.
La Regione intanto ha autorizzato il progetto mantovano, che rientrerà nella gara regionale per l’acquisizione dell’attrezzatura nei vari centri lombardi. Un servizio ad altissima tecnologia per la comunità locale, che eviterà ai cittadini di spostarsi in strutture lontane da Mantova con trasferte impegnative e costi gravosi.
“Secondo le valutazioni del coordinamento multidisciplinare dei chirurghi il robot sarà impiegato, in particolare, per le discipline di urologia, chirurgia generale, ginecologia e chirurgia toracica. In base alle stime effettuate, le procedure chirurgiche interessate all’innovazione tecnologica in questione sono 250 all’anno, progressivamente incrementabili – hanno spiegato i primari Boccia e Parma – Potenzialmente ogni procedura chirurgica laparoscopica a livello delle regioni pelvica, peritoneale e toracica può trarre beneficio dall’utilizzo del nuovo sistema. Molte prestazioni chirurgiche di tali sedi anatomiche, attualmente eseguite con accesso open per la loro complessità, potrebbero essere effettuate più facilmente con tecnica laparoscopica assistita del robot con una riduzione delle perdite ematiche, delle complicanze, della degenza ospedaliera. Ne conseguirà una maggiore sicurezza per i pazienti sia dal punto di vista dei risultati oncologici sia per gli aspetti funzionali e, come già le statistiche dimostrano, si potrà aumentare la sopravvivenza media dei pazienti dopo questi interventi”.

Da Asst spiegano anche che si mira inoltre a creare una rete con le strutture private accreditate, come gli ospedali di Suzzara e Castiglione delle Stiviere, entrambi sperimentazioni gestionali della stessa Asst, consentendo a ogni paziente mantovano di beneficiare della chirurgia robotica del Poma.
Soddisfatto anche Maurizio Migliarotti, direttore di Confindustria Mantova, che ha aperto l’incontro e ha dichiarato: “Quando questa iniziativa è nata, circa un anno fa, mi stavo insediando come direttore generale e stavamo delineando la strategia di rilancio dell’associazione, che tra suoi i pilastri vede il territorio, inteso come una nostra maggiore proattività anche nelle questioni sociali ed ambientali. Siano lieti di ospitare la presentazione di oggi perché è un bell’esempio di cooperazione virtuosa tra pubblico e privato. Il tema della sofferenza non conosce differenze, è trasversale, e purtroppo tocca tutti”.

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