CASTIGLIONE – Duomo gremito, cordoglio e tanta commozione a Castiglione per l’ultimo saluto a Fabrizio Bignotti, l’operaio 52enne morto domenica alle 5 del mattino, a causa di un incidente sul lavoro alla Feralpi di Lonato, dove stava lavorando per conto di una ditta esterna. In tantissimi non hanno voluto mancare alle esequie. Bignotti era una persona che si era fatto amare da tante persone, grazie alla sua grande disponibilità anche nel mondo del volontariato, e che aveva tante passioni: la pesca, il biliardo e la moto. E proprio gli amici bikers, che con Bignotti e la compagna Moira, avevano condiviso tante gite sulle due ruote, hanno voluto accompagnare il feretro dalla casa funeraria Antea, dove si è tenuta la camera ardente, fino al duomo aloisiano. Ad accompagnare l’estremo saluto anche il brano musicale “Io voglio vivere” dei Nomadi, gruppo tra i preferiti di Bignotti.
A celebrare il funerale, il parroco di Castiglione monsignor Gian Giacomo Sarzi Sartori, che ha ricordato nell’omelia la grande generosità di Fabrizio Bignotti e dei suoi familiari, sempre pronti a dare una mano ai più bisognosi e molto attivi nel volontariato. Coerente con questo impegno, la famiglia ha chiesto infatti di non inviare fiori per le esequie, ma ha chiesto offerte all’associazione San Cristoforo e Coop. Fiordaliso.
DIFFICILI LE INDAGINI PER CAPIRE LA DINAMICA DELL’INCIDENTE MORTALE
Continuano, nel frattempo, le indagini per capire i motivi del tragico incidente che ha posto fine alla vita di Fabrizio, che stava movimentando materiale incandescente. Ma non sarà affatto facile stabilire cause certe: il sostituto procuratore Antonio Bassolino non ha potuto disporre l’autopsia e non ha nemmeno ritenuto di disporre il sequestro del mezzo. Le loro condizioni non consentono approfondimenti tecnici: difficile dunque capire se è stato un malore a causare l’incidente mortale. Nemmeno il sistema di telecamere interno all’azienda dove è avvenuto l’incidente ha fornito immagini utili.