Il vescovo Busca a San Rocco: “Diamo un lavoro dignitoso a tutti e attenzione al rischio di politiche assistenzialiste”

SAN ROCCO (QUISTELLO) A San Rocco di Quistello il 1° maggio 1974 venne inaugurato il monumento in bronzo alla prima Lega contadina che qui nacque nel 1890, alcuni anni dopo la rivolta contadina de “la boje” del 1884-85. Il monumento venne realizzato dallo scultore quistellese Giuseppe Gorni. “Nel pugno la falce, dritto lo sguardo ai campi sudati…” inizia così l’epigrafe sulla statua che rappresenta un contadino, uno dei tanti che alla fine del XIX secolo, oppressi e sfruttati, faticavano nei campi.
E oggi, in questo 1° maggio di 48 anni dopo, il vescovo Marco Busca ha voluto chiudere proprio a San Rocco, a fianco di quel monumento, la sua visita pastorale nell’Unità “Destra Secchia”.
Ed è stata questa l’occasione, partendo da quanto recita la Costituzione italiana, per parlare di lavoro ricordando come a questo sia collegata la dignità di uomini e donne.
“….Non basta creare posti di lavoro, occorre che questo lavoro sia dignitoso – dichiara il vescovo – garantendo condizioni giuste e redditi calibrati sulla famiglia, indispensabili per la realizzazione delle persone, la costruzione solidale della società. Il lavoro deve inoltre essere sostenibile …. Bisogna essere attenti anche a coloro che sono disoccupati o inabili al lavoro e garantire loro il diritto di essere protetti e riconosciuti come membri a pieno titolo della società, facendo attenzione al rischio di creare una politica assistenzialista invece di creare lavoro degno. Questo è ciò che non vorremmo. Non lo vorremmo soprattutto per la dignità della persona” prosegue monsignor Busca.
“La persona assistita non è riconosciuta come tale, non vede riconosciuta la propria dignità. Noi non siamo solo reddito, siamo pensiero, siamo mani che lavorano, siamo espressione umana, siamo comunità, e tutto questo ha bisogno di essere espresso”.
Il vescovo ricorda così le parole di Papa Francesco che nel 2017 a Genova, incontrando i dipendenti Ilva, disse: ‘ L’obiettivo vero da raggiungere non è il reddito per tutti ma il lavoro per tutti’ dunque non reddito di cittadinanza ma lavoro di cittadinanza, senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti” ha dichiarato il vescovo che non ha dimenticato anche il tema della precarizzazione del lavoro, pure questo un problema che non consente ai lavoratori una dignità piena.