Imprese artigiane: -180 a Mantova nel primo trimestre 2020. E la crisi da Covid peggiorerà le cose

MANTOVA – Drammatica la situazione dell’andamento delle imprese artigiane in Lombardia. A preoccupare è anche il fatto che non si è ancora avuto l’impatto sul sistema in merito agli effetti della crisi da Covid-19 sulla nati-mortalità delle imprese nella nostra provincia. Purtroppo nella statistica regionale Mantova risulta la provincia più colpita, e, rispetto alle 1.814 imprese cessate in Lombardia, la nostra provincia ne registra la cessazione di 180. Rispetto al tasso di crescita del primo trimestre 2019, nel primo trimestre del 2020 a Mantova si verifica un -1,58% facendone la provincia che a livello regionale conta la perdita maggiore.

La situazione della nostra provincia rispetto al dato regionale risente di una mancanza di infrastrutture in grado di meglio soddisfare le esigenze delle imprese, sia infrastrutturali, che logistiche relative alla viabilità – dice il presidente di Confartigianato Imprese Mantova Lorenzo Capelli -. Lanciamo pertanto un appello alla Regione Lombardia, chiedendo che vengano prese in considerazione le richieste che tutto il mondo economico e istituzionale mantovano hanno fatto più volte in merito a investimenti in termini di infrastrutture e di aiutare Mantova nel progetto della creazione area ZES, zona economica speciale, che è già parte di uno studio dedicato, per combattere la concorrenza relativa a quella di Regione Veneto proprio confinante con i nostri comuni”.

In particolare i settori più penalizzati sono: le costruzioni (da -59 a -80), i servizi alle persone (da -16 a -40) il manifatturiero (da -47 a -50) e i servizi alle imprese (da -5 a -11) secondo l’elaborazione dei dati da parte dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Unioncamere-Movimprese.

A tutte le istituzioni mantovane infine un appello nel continuare nel percorso intrapreso di condivisione delle scelte tra mondo economico rappresentato da associazioni datoriali, associazioni sindacali e Camera di commercio – aggiunge il direttore Piera Zambelli -. In questa situazione la coesione e la condivisione delle scelte faranno la differenza per uscire con meno drammaticità da questa crisi”.

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