ROMA – In cinquecento mantovani hanno partecipato oggi a Roma alla manifestazione organizzata dalla Cgil e da più di cento associazioni, laiche e cattoliche, sotto lo slogan ‘La via maestra, insieme per la Costituzione’. In trecento hanno raggiunto la capitale in treno, gli altri duecento in pullman.
Lavoro, fisco, giovani, pensioni, stato sociale, politiche industriali, pace e rispetto della Costituzione sono le tappe che per il sindacato guidato dal segretario Maurizio Landini disegnano la ‘via maestra’ rispetto a quella indicata dal governo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sulla Nadef e sulla futura Manovra 2024 non ha mostrato “nè coraggio nè visione”. La giornata di oggi ha avvicinato anche la Cgil allo sciopero generale.
“Siamo tantissime e tantissimi in piazza San Giovanni a Roma, oggi, composta da coloro che vogliono tenere unito, e non diviso, questo Paese” dichiara il segretario generale della Cgil di Mantova daniele Soffiati.
“Ciò che ci unisce è la via maestra della Costituzione: da oggi comincia una nuova lotta per la sua applicazione, per l’applicazione del diritto al lavoro, alla salute, alla casa, all’istruzione. Diritti resi sempre più fragili in un contesto in cui si è poveri anche lavorando e in cui la sanità è sempre più privatizzata. Noi non ci fermeremo” sottolinea Soffiati il quale non dimentica il tema del “salario minimo orario”.
Lo stesso segretario generale della Cgil Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni, ha rimarcato la necessità della lotta per questo obiettivo. “È arrivato il momento di introdurre un salario orario minimo sotto il quale nessun lavoratore possa essere pagato: 5-6 euro all’ora sono paghe da fame, inaccettabili”. Invece ha aggiunto Landini, “il governo anziché prendersi la responsabilità di convocare le parti sociali e dire cosa vuole fare sui contratti, sulla legge sulla rappresentanza, sul salario minimo, ha subappaltato il suo ruolo al Cnel. È un attacco alla libera azione dei lavoratori”.
Dalla piazza è arrivato forte l’urlo “Sciopero, sciopero”.
“Noi rappresentiamo la maggioranza di questo Paese. Abbiamo bisogno di batterci per i diritti, per il lavoro, per la Costituzione. Non ci fermeremo e andremo avanti fino a quando non otteremo risultati” ha sottolineato Landini.