In arrivo domani a Mantova solo un terzo dei vaccini programmati: stop all’invio delle prime dosi nelle Rsa. Timori per i richiami

In arrivo domani a Mantova solo un terzo dei vaccini programmati: stop all'invio delle prime dosi nelle Rsa. Timori per i richiami
Il primo arrivo dei vaccini a Mantova

MANTOVA – Domani arriveranno all’ospedale Carlo Poma, hub per Mantova, un terzo delle dosi di vaccino Pfizer-BioNtech rispetto alle 3.500 che è stato il quantitativo settimanale spedito dall’inizio della campagna vaccinale. Dunque 1166 dosi che, nella quasi totalità, dovranno essere tenute per i richiami.
Dalla prossima settimana ci sono da fare infatti le seconde somministrazioni agli operatori sanitari e agli ospiti delle Rsa che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino. Il richiamo è ottimale se fatto dopo 21 giorni dalla prima dose.
Dopo i primi 50 operatori sanitari del V-Day del 27 dicembre, che hanno fatto il richiamo oggi (vedi: Iniziato al Poma il richiamo della vaccinazione anti Covid, oggi i primi 50 sanitari) i numeri inizieranno a diventare importanti dal 25 di gennaio quando sarà la volta di coloro che si sono vaccinati il 4 di gennaio, e così via.
E il 28 arriveranno anche i primi ospiti delle Rsa, quelli di Aspef e del Gruppo Mantova Salus, le strutture che erano partite per prime il 7 di gennaio. Anziani che come ha evidenziato il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri nella lettera scritta a Pfizer ha ricordato come rappresentino “le fasce più deboli, di regola accompagnati da una o più patologie. Quindi particolarmente esposti al rischio della vita. E per i quali non è immaginabile una sospensione o un ritardo nella somministrazione della seconda dose del vaccino”.
Cosa accadrà dunque? A Mantova le prime somministrazioni sono già state ridotte al minimo e limitate a persone che hanno assolutamente necessità di vaccinarsi. Quasi tutte le 1166 dosi in arrivo domani verranno tenute per le seconde somministrazioni di lunedì 25 e martedì 26 gennaio. In genere le nuove dosi arrivano il martedì ma non si possono somministrare fino al giorno successivo, ecco perchè c’è necessità di tenere ferme quelle che arriveranno domani.
Pfizer avrebbe assicurato che dal 25 di gennaio le consegne dei vaccini torneranno normali ma a quel punto, oltre a sperare che questo accada davvero, a Mantova servirebbe almeno un vassoio in più di fiale (ogni vassoio contiene 195 fiale e da ogni fiala si ricavano 6 dosi)  quindi circa 4700 dosi invece delle 3.500 arrivate settimanalmente prima del taglio di Pfizer. “Con sole 3500 dosi ci sarebbe una lieve sofferenza” dicono dalla Direzione strategica di Asst da dove confidano però che nei prossimi giorni si possa far chiarezza sugli esatti quantitativi in arrivo e su come eventualmente poter reperire le dosi mancanti.
Il ritardo dell’invio dei vaccini da parte di Pfizer ha come effetto immediato il blocco degli invii delle dosi per le prime somministrazioni in quelle Rsa dove ancora si deve completare la prima vaccinazione degli anziani (gli operatori sono stati quasi tutti già vaccinati).
Si tratta in genere delle strutture più grandi, come il Mazzali a Mantova, dove ci si è dovuti fermare proprio per la mancanza di vaccini. Anche all‘Aspef (Isabella D’Este e Luigi Bianchi) devono essere ancora vaccinati alcuni ospiti. Si tratta di anziani che hanno già contratto la malattia. Gli altri sono stati tutti vaccinati. Prime somministrazioni in fase di completamento anche alla Boni di Suzzara.
Le vaccinazioni sono invece terminate al Green Park di Mantova, alle Rsa Beata Paola di Volta, Villa Azzurra di Borgoforte e San Pietro di Castiglione delle Stiviere ( Gruppo Mantova Salus). Prima somministrazione completata anche all‘Ugr di Eremo di Curtatone, alla Bovi di Pegognaga e alla Fondazione Zanetti-Cominelli di Castiglione.
Ora in tutte Rsa si attende con molta preoccupazione di sapere quanti vaccini arriveranno per i richiami e quando potranno essere disponibili.

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