350 i profughi giunti nel mantovano. In Prefettura istituita una cabina di regia: “i Comuni trovino B&B e alloggi per l’accoglienza”

MANTOVA – Sono 350 i profughi ucraini già arrivati nel mantovano.
E’ questo il dato emerso oggi pomeriggio durante la riunione di coordinamento inter-istituzionale sull’emergenza umanitaria, presiduta dal prefetto di Mantova Gerlando Iorio, causata dal protrarsi del conflitto bellico tra Russia ed Ucraina.
L’incontro è stato l’occasione per effettuare un primo approfondimento congiunto sulla situazione dei profughi ucraini che hanno raggiunto in questi giorni la provincia virgiliana, nonché per la preliminare condivisione di un piano di azioni presentato dal prefetto, coerente con l’evoluzione degli eventi sullo scenario internazionale, che troveranno sviluppo ed attuazione nell’ambito di successivi incontri già programmati.
Due in particolare le ipotesi discusse sulla base anche delle indicazioni arrivate alle Prefetture dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
La prima punta ad alla realizzazione di accordi con i Comuni affinchè questi possano individuare nei rispettivi territori delle strutture ricettive come i Bed & Breakfast o degli alloggi dove poter ospitare i profughi. Per dare un’idea basterebbe che ogni Comune individuasse una struttura ricettiva in grado di ospitare una quindicina di persone per arrivare ad avere una disponibilità di un migliaio di posti. E dalla Prefettura arriva proprio una forte sollecitazione ai sindaci affinchè si adoperino il più possibile su questo fronte in modo da dare una prima risposta all’emergenza.
La seconda ipotesi prevede invece un potenziamento dei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria utilizzati ormai da anni per sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. In passato in provincia di Mantova questi sono arrivati a ospitare 1.200 persone, oggi ne ospitano solo 350.
Sono cinque le cooperative che li gestiscono alle quali andrebbe quindi richiesto di aumentare i posti a disposizione anche attraverso dei veri e propri ampliamenti delle strutture che avverrebbero attraverso affidamenti d’urgenza.
Questa seconda ipotesi sarebbe però al momento meno condivisa rispetto a quella che punta al coinvolgimento del Comuni per trovare alloggi per i rifugiati, che sono quasi tutti donne e bambini.
Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema sanitario con la necessità delle vaccinazioni anti-Covid per i profughi e Ats Val Padana, su indicazione della Regione, si starebbe adoperando anche per trovare delle strutture, come i Covid hotel, dove i profughi potrebbero ricevere un primo screening sanitario.
E’ stata quindi istituita una cabina di regia operativa permanente, coordinata dalla Prefettura
e con la partecipazione dei rappresentanti degli attori territoriali sopra indicati, per massimizzare il raccordo informativo tra gli Enti interessati ed incrementare il livello di efficacia degli interventi a sostegno della popolazione ucraina arrivata in provincia, mettendo a sistema le risorse umane e materiali che il territorio sarà in grado di esprimere.
Alla riunione hanno partecipato: il Vicepresidente dell’Amministrazione Provinciale Massimiliano Gazzani, l’assessore del Comune di Mantova Andrea Caprini, unitamente al Dirigente dei Servizi Sociali Mariangela Remondini, il Vicequestore Vicario Brunella Olivieri, il Direttore Generale di ATS-Val Padana Salvatore Mannino, unitamente al Direttore Sanitario Silvana Cirincione, il Direttore Generale dell’Asst “Carlo Poma” Mara Azzi, col Direttore del Servizio Socio-Sanitario Renzo Boscaini, il referente dell’U.T.R.-Val Padana Silvia Lionetto, il direttore del “Consorzio Progetto Solidarietà” Barbara Dal Dosso, unitamente alla referente del “Sistema Accoglienza ed Integrazione – S.A.I.” Marta Balasso, il referente della CARITAS Mantova Davide Boldrini ed il Vicepresidente della Croce Rossa Italiana – Comitato di Mantova Marisa Giroldi.