MILANO – “Un’occasione per rafforzare il nostro impegno per la crescita della cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro e per un’attenta riflessione sui dati delle morti. Ma in generale sugli infortuni e sulle malattie professionali“, così la vicepresidente ed assessore al welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, intervenuta in Consiglio regionale in occasione della “Giornata regionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro”. “La pandemia, da cui non siamo ancora usciti – ha aggiunto – ha avuto pesanti ripercussioni sulla salute dei lavoratori. In particolare per quelle mansioni particolarmente esposte al rischio contagio, come il personale sanitario e socio-assistenziale”.
Un giornata che è stata anche l’occasione per promuovere alcuni progetti ad hoc. La disponibilità economica che deriva dai proventi delle sanzioni ammonta a circa 30milioni di euro. “L’impegno – ha precisato la Moratti – è quello riprendere le misure già definite per portarle a compimento”. Nelle Ats dovrà essere completata l’assunzione di 45 tecnici della prevenzione e di esperti con contratti di collaborazione (chimici, biologi e ingegneri) con l’utilizzo di circa 8 milioni di euro. Verrà anche assunto del nuovo personale, con 7 milioni di euro già impegnati e liquidati, e l’acquisto di attrezzature per circa 900mila euro”.
Attenzione anche alla formazione; a tale proposito è stato stilato un programma volto a: aggiornare e formare con Polis operatori già in servizio e nuovi assunti (300.000 euro); integrare la competenza in salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nei curricula scolastici con Ufficio scolastico regionale e Inail (300.000 euro) “rinnovando un percorso a cui Regione Lombardia dedica attenzione sin dal 2013”; rimodulare i percorsi di laurea per i Tecnici della prevenzione con gli atenei di Milano, Pavia e Brescia “con la volontà di accrescere le competenze di queste figure professionali”.
La carenza di organico dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli Ambienti di lavoro è l’altro tema affrontato dalla vicepresidente. “I proventi delle sanzioni irrogate negli anni 2019 e 2020 saranno impegnati a questo scopo, valorizzando un approccio interdisciplinare alla materia: medici del lavoro, tecnici della prevenzione, chimici, ingegneri e biologi. Perché la riapertura delle attività economiche non si traduca in una recrudescenza degli infortuni“.
In particolare il settore edilizio vedrà un aumento di attività in seguito all’approvazione dei provvedimenti legislativi come il ‘bonus 110%’. “La Direzione generale Welfare di Regione Lombardia – ha spiegato l’assessore – adotterà, quale strumento ordinario di vigilanza, un algoritmo che consente d’individuare i cantieri a maggior rischio e sottoporli prioritariamente a controllo. Questa iniziativa sarà condivisa con l’Ispettorato interregionale del lavoro per la Lombardia e sarà proposto anche a livello centrale”. Grazie al servizio ‘Gestione Cantieri’, attivo da oltre 10 anni, e all’archivio dei controlli effettati da Ats e loro esiti, in Lombardia è infatti disponibile l’anagrafe aggiornata dei cantieri edili. È possibile pertanto individuare a priori e distinguere le imprese virtuose da quelle problematiche da sottoporre a più stretta sorveglianza.