La Boje: “Palazzi ha fascistizzato il centro”. Intanto si stringe il cerchio sui responsabili degli adesivi su Bibbiano

La Boje:
Gli adesivi sulla vicenda degli affidi di Bibbiano da cui sono partite le polemiche de La Boje contro il sindaco Palazzi

“Il sindaco Palazzi ha fascistizzato il centro storico”. A dirlo lo spazio sociale La Boje che invia tramite un post le proprie durissime critiche al sindaco a distanza di un giorno da quelle mossegli invece da CasaPound.
Fuoco incrociato sul sindaco dunque da estrema destra e estrema sinistra. Perchè le critiche de La Boje? “Perchè – dicono gli attivisti – ieri invece che rispondere politicamente a CasaPound, con una stucchevole retorica ha dichiarato che li avrebbe perseguiti, facendoli pagare per il bel centro storico per cui ha speso milioni”. E qui arriva l’accusa di fascistizzazione del centro storico “con pieni poteri dei sindaci, videosorveglianza ovunque, muri puliti e consumatori (non cittadini) a consumare” Per La Boje il centro storico è stato prima ammazzato dai centri commerciali e poi imbalsamato dalla retorica del decoro, dell’ordine pubblico per il turismo”.
Palazzi prende atto delle accuse e commenta: “In sostanza sarei comunista e fascista insieme” Poi prosegue: “chissà se hanno mai parlato con le mamme e gli anziani che non andavano ai giardini del Te, perché avevano paura. Erano bui e ci spacciavano, oggi ci vanno anche la sera. Vengano nel mio quartiere e parlino con le nonne che da quando ci sono le telecamere e le luci nuove escono più sicure la sera, per andare alla tombola sociale. Fa niente, spero avremo modo di confrontarci insieme, serenamente. Ciò detto ciascuno ha il diritto di manifestare il proprio pensiero, dissenso e anche disobbedienza civile, che in democrazia è assolutamente preziosa, se rispettosa del prossimo e dei valori costituzionali. Ma se per farlo si imbratta e degrada patrimonio pubblico, ossia di tutti, ci si assume anche gli oneri dei propri gesti, perché i costi della pulizia ricadono su tutti i cittadini”.
La Boje conclude il proprio post evidenziando che a rovinare Mantova sono state invece le speculazioni edilizie o l’estrema fiducia della giunta Palazzi verso la proprietà della cartiera. Poi ribadisce che Palazzi è di destra perchè ha speso milioni per rifare il centro storico invece che destinarli a istruzione, salute e periferie. E sottolinea che “un adesivo sensato o no non è reato”.
Ma su quest’ultimo punto la pensano ben diversamente in Questura dove la Digos sta conducendo le indagini. Il reato è quello di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui” previsto dall’articolo 639 del codice penale il quale tra l’altro recita che “se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro”.
E ormai pare proprio che gli inquirenti siano sulle tracce dei responsabili. Fondamentali per risalire a chi ha attaccato gli adesivi su Bibbiano proprio le telecamere tanto contestate da La Boje. Per alcune fonti gli inquirenti sarebbero risaliti a tre soggetti, per altre quattro. Ma ormai sarebbe davvero questione di ore per arrivare alla loro individuazione. 

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