La Camera di commercio di Mantova sarà commissariata a metà settembre

La Camera di commercio di Mantova sarà commissariata a metà settembre

MANTOVA – La Camera di Commercio di Mantova a metà settembre sarà commissariata. A deciderlo il governo che nel decreto di agosto ha inserito una voce che obbliga gli enti camerali a chiudere gli iter di accorpamento previsti entro 60 giorni dal decreto e scioglie le giunte in essere entro 30 giorni se l’organo di governo è scaduto. 
Mantova il cui accorpamento con Cremona e Pavia è ancora in alto mare per via dei ricorsi di quest’ultima, non riuscirà ovviamente a completare la partita accorpamento nei tempi previsti dal governo e quindi, al termine dei 30 giorni, scadranno gli organi di via Calvi e arriverà un commissario nominato dal Ministero dello Sviluppo economico, dopo aver sentito però Regione Lombardia. Il commissario, che presumibilmente arriverà a ottobre, sarà unico per Mantova. Pavia e Cremona.
“Al fine di semplificare ed accelerare il processo di riorganizzazione delle Camere di commercio industria, artigianato e agricoltura previsto dall’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124 – è scritto nel decreto – tutti i procedimenti di accorpamento delle Camere di commercio disciplinati dal decreto legislativo 25 novembre 2016 n. 219, pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, si concludono con l’insediamento degli organi della nuova Camera di commercio entro e non oltre il termine di 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge”.
“Scaduto tale termine – prosegue il dispositivo del governo – gli organi delle Camere di commercio che non hanno completato il processo di accorpamento, ad esclusione del collegio dei revisori dei conti, decadono dal trentesimo giorno successivo al termine di cui al presente comma e il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Regione interessata, nomina, con proprio decreto, un commissario straordinario per le camere coinvolte in ciascun processo di accorpamento”.
Contro il processo di accorpamento delle Camere di Commercio di Mantova. Cremona e Pavia ricordiamo che l‘ente pavese aveva presentato due ricorsi: il primo rigettato proprio nelle scorsi settimane dalla Corte Costituzionale relativamente alla legittimità della legge sugli accorpamenti, e il secondo presentato invece al Tar, sulla sede legale del nuovo ente che è stata assegnata a Mantova.