La CER Casalasco-Viadanese è realtà

VIADANA- Da ieri la Comunità Energetica Casalasco Viadanese è realtà. In Comune a Viadana, è stata infatti formalmente costituita la Fondazione CER Casalasco Viadanese ETS, per la gestione della Comunità Energetica Rinnovabile (CER), alla presenza di tutti i rappresentanti dei 16 soci fondatori.

La Fondazione, con sede a Viadana, avrà la responsabilità di gestire la comunità energetica rinnovabile che si estende su un territorio sovra-comunale, comprendente i comuni di Viadana, Casalmaggiore, Commessaggio e Pomponesco. La comunità coinvolge tre cabine elettriche primarie situate in questi comuni, e si prevede che la CER possa beneficiare di una serie di vantaggi economici, ambientali e sociali.

I soci fondatori, che comprendono istituzioni pubbliche, parrocchie, enti del terzo settore e altre realtà locali, sono i seguenti:

  • Comune di Viadana
  • Comune di Casalmaggiore
  • Comune di Commessaggio
  • Comune di Pomponesco
  • Parrocchia di Viadana Santa Maria Assunta in Castello
  • Parrocchia di Viadana San Pietro Apostolo
  • Parrocchia di Cicognara
  • Parrocchia di Casalmaggiore Santo Stefano protomartire
  • Parrocchia di Casalmaggiore San Leonardo di Noblac
  • Parrocchia di Commessaggio
  • Parrocchia di Pomponesco
  • Fondazione Grassi di Viadana
  • Fondazione Carlo Busi di Casalmaggiore
  • Fondazione Mazzucchini di Pomponesco
  • Cooperativa Palm Work & Project di Pomponesco
  • Scuola materna Sant’Albino in Commessaggio.

Il Consiglio di amministrazione della fondazione è stato nominato durante l’atto costitutivo e vede come presidente Damiano Chiarini, con Arnaldo Zaffanella, Giovanni Sutti, Andrea Capelli, e Alessandro Soncini come consiglieri. Stefania Bellesia è stata nominata sindaco, con funzione di revisore legale dei conti.

La costituzione di questa comunità energetica rinnovabile è la quarta in ordine cronologico della Diocesi di Cremona, con altre due in programma nelle località di Soresina e Caravaggio. Complessivamente, queste comunità vedono coinvolti 72 enti (tra cui 27 comuni, 27 parrocchie e 18 enti del terzo settore), dimostrando l’ampio supporto e la partecipazione del territorio al progetto.

Mediante la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile è possibile produrre, immagazzinare, consumare, scambiare e condividere l’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonte rinnovabile presenti sul territorio, autoconsumando in situ l’energia generata e accumulata, con notevoli risparmi in termini di costi per la fornitura dell’energia e per le altre voci di spesa di norma presenti in bolletta. L’adesione a una Comunità Energetica Rinnovabile consente di trarre benefici di diversa natura:

  • benefici ambientali derivanti dalla drastica riduzione delle emissioni di Co2 quale logica conseguenza dell’incremento di produzione di energia da fonte rinnovabile;
  • benefici economici, dovuti sia all’autoproduzione e all’autoconsumo in situ di energia rinnovabile che dall’incentivo erogato dal GSE sull’energia condivisa all’interno di una configurazione di autoconsumo diffuso;
  • benefici di carattere sociale consentendo di attuare prassi di coesione sociale, favorendo la lotta alla povertà energetica delle fasce sociali più deboli e fragili.

Questa iniziativa si inserisce nel progetto avviato dalla Diocesi di Cremona, che mira a creare comunità energetiche in ogni territorio comunale o sovracomunale, come parte di un processo che contribuirà al raggiungimento dei target europei sul cambiamento climatico e alla riduzione della povertà energetica.