No a Mantova Hub, il rabbino capo di Israele scrive a Conte. Palazzi: “la comunità ebraica è partner nel progetto”

Israele – La comunità ebraica internazionale torna alla carica contro il Comune di Mantova e la realizzazione di Mantova Hub nel luogo dove sorgeva l‘antico cimitero ebraico nell’area di San Nicolò.
Questa volta è addirittura il rabbino capo di Israele David Lau ad intervenire. Lau ha inviato una lettera-appello al premier Giuseppe Conte, chiedendo il suo intervento per impedire la distruzione dell’antico cimitero. Recentemente Lau è stato informato che il Comune di Mantova ha deciso di avviare il progetto di urbanizzazione nell’area del cimitero e ha già iniziato i lavori di demolizione.
“L’ebraismo italiano è una delle più antiche comunità in Europa, risalente all’inizio del I secolo d.C. – scrive il rabbino Lau nella lettera – Una delle città che aveva una importante comunità ebraica è Mantova. All’interno delle zolle della sua terra – nel cimitero ebraico di questa città si trovano i più grandi luminari della nazione ebraica. In termini di percezione ebraica, i cimiteri sono preziosi e sono luoghi santi. Secondo la legge ebraica, un cimitero non può essere disperso. E’ un sacrilegio”.
“Mi rivolgo a lei presidente Conte dal profondo del mio cuore – ha concluso Lau – affinché si adoperi per impedire tutto questo, per bloccare subito questa demolizione perché questo problema è profondamente radicato nelle nostre anime.”
Il rabbino Lau ha inviato copie della lettera al rabbino capo di Roma, il rabbino Riccardo Di Segni e il presidente della Conferenza dei rabbini italiani, il rabbino Alfonso Pedatzur Arbib.

LA RISPOSTA DI PALAZZI 

Di fronte a una tale richieste, la risposta del sindaco Mattia Palazzi non si è fatta attendere. “Invito il rabbino capo di Israele Lau a Mantova, o sono pronto a recarmi io in Israele, per mostrargli e dimostrargli che quanto stiamo facendo nel cantiere di Mantova Hub – dichiara Palazzi – non solo non corrisponde a nessuna distruzione, ma al contrario recupera e rafforza la straordinaria storia del cimitero israelitico che fu dismesso nel 700 e ceduto allora agli austriaci.
Tutto ciò che stiamo facendo è frutto delle ricerche storiche dell’area del protocollo di accordo con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, partner dall’inizio del progetto. Su questo, con Ucei, stiamo lavorando insieme al Politecnico e la Comunità Ebraica Mantovana anche per la Casa della memoria”.
“Ricordo infine che essendoci vincoli sui vecchi depositi militari non esiste alcuna demolizione, bensì il recupero dei medesimi. – prosegue il sindaco – Anche pochi giorni fa rappresentanti del Rabbinato italiano hanno potuto verificare che il cantiere prosegue esattamente nel rispetto degli accordi. Stiamo recuperando un’area degradata e inibita da 40 anni e sinceramente è singolare che per 40 anni nessuno abbia detto nulla di fronte allo stato di totale degrado e oggi, che recuperiamo il valore e la storia anche del cimitero ebraico, in accordo con Ucei, si muovano appelli che appaiono non sempre informati sul reale stato e oggetto dei lavori”.
“Come feci due anni fa con il Presidente Gentiloni – conclude Palazzi- sto preparando adeguata informativa sui lavori per Palazzo Chigi, con il quale sono in contatto, certo che sapremo ancora una volta dimostrare la bontà del progetto e la nostra assoluta e sincera volontà di rafforzare la memoria e la tutela dell’area. I nostri rapporti con la comunità ebraica sono e sempre saranno di piena amicizia, vicinanza e collaborazione.
Proporrò loro di far diventare il lavoro sulla memoria del cimitero ebraico una best pratice internazionale