La Ies nel mirino della Saras di Moratti: trattative in corso con Mol

MANTOVA – La Saras di Moratti potrebbe essere interessata all’acquisto di Ies dall’ungherese Mol. A scriverlo è la Gazzetta di Mantova che sottolinea come negli ultimi mesi i contatti sarebbero diventati sempre più frequenti, pur non essendoci ancora alcuna comunicazione ufficiale.
Se così fosse Ies cambierebbe dunque ancora di proprietà a quindici anni dall’acquisto da parte della società ungherese dagli ex proprietari Vannucci e Contini e a otto dalla sua trasformazione da raffineria a polo logistico per lo stoccaggio e la distribuzione di prodotti petroliferi, attività per la quale oggi sono al lavoro un centinaio di dipendenti.
La raffineria ricordiamo nasce nel 1946 come Icip per iniziativa del conte Carlo Perdomini. E’ nel 1994 che nasce la Ies – Italiana Energia e Servizi spa – per iniziativa di un gruppo di operatori italiani che acquistano il pacchetto di maggioranza del capitale dalla Cameli, società di Genova che nel 1983 aveva affittato l’intera capacità di lavorazione della raffineria. Cambia così la denominazione sociale da Cameli Petroli a Ies, ovvero Italiana Energia Servizi con la proprietà detenuta per il 62% del capitale sociale da Mario Contini,  il 19% da Adolfo Vannucci e un fondo estero di investimenti, partner di Société Générale, seconda banca di Francia, per un altro 19 per cento.
La Saras di Massimo Moratti ha chiuso il 2021, così come riporta “Calcio e Finanza” con una perdita di 136 milioni di euro. Un dato che segnala comunque un miglioramento rispetto ai 197 milioni di rosso dell’anno precedente, con i ricavi che salgono da 5,3 a 8,6 miliardi di euro e con un ebitda comparable di gruppo positivo per 54,1 milioni di euro rispetto al rosso per 20,8 milioni di euro del 2020.
“Nel 2021 abbiamo conseguito risultati economico finanziari in deciso miglioramento rispetto al 2020, nonostante la robusta ripresa dei margini di raffinazione si sia registrata solo nel secondo semestre. A contrastare questo costante miglioramento dello scenario petrolifero è subentrata la tanto inattesa, quanto violenta, impennata dei costi legati all’energia elettrica e alla CO2” ha commentao Moratti a margine del Consiglio.
L’ex patron dell’Inter ha parlato anche della crisi dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina.
“I ritmi sostenuti di crescita della domanda petrolifera registrati negli ultimi trimestri ci hanno consentito di elaborare un piano di breve e medio termine basato su fondamentali di mercato molto positivi che prevedono un ritorno della redditività di Gruppo importante nel 2023, anche grazie al ruolo essenziale che la nostra centrale termoelettrica di Sarroch riveste in Sardegna. Queste prospettive sono state stravolte dalla crisi ucraina, in primo luogo per l’esplosione dei prezzi del gas, a cui sono legati quelli dell’energia elettrica, con un forte impatto negativo su tutte le filiere industriali energivore come la nostra. In secondo luogo si è venuta a creare una forte turbolenza sui mercati petroliferi sia del grezzo sia dei prodotti perché, sebbene il settore non sia per ora soggetto a sanzioni, vi è sul il mercato una diffusa riluttanza da parte di molti Paesi occidentali a far ricorso ad esportazioni russe. Noi stessi per il momento abbiamo scelto, con sacrifici importanti, di non rivolgerci più a tale mercato” ha dichiarato Moratti