La lettera a Conte di una ristoratrice mantovana: “siamo persone non codici Ateco”, e allega le foto della merce da buttare

Il ristorante chiuso da giorni

MANTOVA –E’ una lettera da cui esce tutta l’amarezza, la delusione, la fortissima preoccupazione per una situazione che, col passare dei mesi, è diventata sempre più pesante e sta mettendo in ginocchio un’intera categoria, quella dei ristoratori, costretta di nuovo a chiudere con le zone “rossa” e “arancione” del periodo delle festività, dopo un balletto di aperture e chiusure, totali e parziali, che si è tradotto con perdite enormi.
E’ la lettera che Annarita Nardini, ristoratrice mantovana e portavoce della costituenda associazione che si batte per chiedere indennizzi adeguati al punto da aver messo tra i propri obiettivi anche una causa allo Stato, ha inviato al premier Giuseppe Conte.
L’ha scritta dopo essere entrata nel suo ristorante chiuso da giorni e aver dovuto buttare via, per l’ennesima volta, tanta merce deperibile che era stata ordinata quando, solo poco settimane fa, Mantova e la Lombardia erano diventate finalmente zona gialla e i ristoranti erano tornati ad alzare le saracinesche ……. è durato pochi giorni, poi di nuovo lo stop.

Buongiorno Sig. Presidente

Ha passato un Buon Natale?
Io bene in famiglia quest’ anno ..e non al mio ristorante perché chiuso.
In allegato le ho messo le foto del mio locale e le foto della merce che dovrò buttare o mangiare io…perché quando si chiude un ristorante non si abbassa la saracinesca e basta!! No no..ci sono un po’ di altre cose dietro la facciata di un ristorante…frigoriferi con tutti i prodotti per la linea (la linea è tutto quello che serve per il nostro menù) frigoriferi pieni di carne, verdure, formaggi ..merce deperibile si chiama e lo dice la parola stessa…quindi merce che va a male se non consumata in determinati periodi.

Poi c’è la macchina del caffè, il frigorifero con i vini, il frigorifero con i dolci anche quelli deperibili…poi ci sono i freezer poi ci sono le merci acquistate X il Natale e non utilizzate perché siamo chiusi…poi ci sono i fusti del vino alla spina che sono deperibili pure quelli se non consumati in tempi brevi…tutto questo c’è dietro a una facciata del ristorante!!
Non siamo un negozio di scarpe, di abbigliamento, non siamo parrucchieri (che sono sempre aperti X il bene della persona)..noi quando riapriamo non tiriamo solo su una saracinesca e diamo una spolverata al negozio …no Sig. Presidente noi dobbiamo acquistare la merce giorni prima, fare una linea, stare in cucina giorni interi perché tutto sia pronto in maniera impeccabile all’apertura .. puliamo le nostre sale e facciamo il ricambio d’ aria puliamo con attenzione e abbiamo i gel X le mani in tutto il locale ci atteniamo ai protocolli ..i nostri tavoli sono distanziati e nei nostri ristoranti non facciamo assembramento…accogliamo i clienti con il sorriso dietro a una mascherina ma dagli occhi si vede che sorridiamo e che siamo felici di accoglierli nella “nostra casa”…perché il cliente nei nostri ristoranti si deve sentire a casa…il Delivery lo lasciamo fare alle pizzerie noi siamo X L accoglienza!!
Però tutto questo ci è stato negato…un virus che esiste, che fa morti e su questo siamo tutti d accordo…ma IO ho bisogno del mio lavoro e della mia dignità … E come me tutte le persone che fanno parte di questo settore…siamo persone non codici Ateco se lo ricordi Sig. Presidente!!
Un altra cosa e poi concludo…visto che sono stati stanziati 645 milioni di euro per le categorie chiuse come la mia e lei ha detto in conferenza stampa che sarebbe arrivato il “ristoro” ( io preferisco chiamarlo indennizzo) al 100% del decreto Rilancio di aprile, ci stiamo tutti chiedendo quando saranno erogati sui nostri conti … perché oltre alle tante parole vorremmo anche i fatti!!
Intanto grazie per l’attenzione e auguro a Lei e famiglia un Buon Anno 2021 nella speranza di un anno migliore per tutti.

Annarita Nardini
Titolare di un ristorante a Mantova