La Regione non entrerà nella società in house per Valdaro

MANTOVA – Regione Lombardia non parteciperà alla eventuale costituzione di una società in house per la gestione del porto di Valdaro a Mantova e non procederà alla modifica dell’articolo 8 comma 2 bis della l.r. 30/2006 nella direzione richiesta dalla Provincia di Mantova per la semplificazione delle procedure.
Lo dice la risposta all’interrogazione del consigliere regionale del Pd, Marco Carra, pervenuta dalla Direzione Generale Infrastrutture e Opere Pubbliche, che mette la parola fine alle richieste del territorio, di partecipazione di Regione Lombardia ad una società mista pubblica/privata per la gestione del porto di Valdaro.

“Con la soppressione dell’Azienda regionale per i porti di Cremona e di Mantova e riorganizzazione delle relative funzioni, la Regione Lombardia attribuisce alle Province competenze di gestione che però hanno costi e oneri incombenti da sostenere. Sfilarsi con motivazioni tecniche da una richiesta del territorio, proprio in un momento in cui la zona di Valdaro sta subendo un forte rilancio con importanti investimenti di aziende multinazionali, è un fatto molto grave. Il governo di destra in Lombardia è vicino ai territori solo quando si tratta di fare promesse e passerelle in campagna elettorale, promesse che vengono disattese quando si tratta di destinare e investire risorse per lo sviluppo economico della nostra provincia” dichiara Carra.

“La costituzione in forma adeguata di un nuovo soggetto per la gestione delle attività e le funzioni di governance del porto di Mantova Valdaro è urgente, anche in considerazione degli investimenti previsti dal Pnrr e delle tempistiche richieste per la loro attuazione. La modifica dell’articolo 8 introdotto recentemente alla “Legge di semplificazione 2022” avrebbe consentito alle Province, come previsto dalla legislazione, di avvalersi anche di altri soggetti pubblici o privati per la costituzione di una società in house per la gestione del porto di Valdaro di Mantova, fino al 1 gennaio 2023 gestito da Aipo, ma con procedure semplificate rispetto all’attuale normativa. In questo quadro è comunque importante procedere, nonostante la Regione, nel tentativo di dare risposte adeguate ad una realtà molto dinamica come il porto di Valdaro che fatica sempre più a trovare risposte dalla lenta burocrazia della pubblica amministrazione. In questo modo potrebbero trovare spazio nella società in house anche quei territori e quegli enti locali che oggi sono sede di porti e che con questa società troverebbero uno strumento di decollo importante dei loro porti. La Regione si chiama fuori da ogni eventuale coinvolgimento per la costituzione della suddetta società, ma ci sono anche responsabilità politiche e di attenzione verso un territorio che da anni chiede maggiore interessamento da parte della regione stessa” conclude il consigliere regionale.

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