La Rete per il Paiolo critica il piano di edificazione: “Dipingerà di verde l’ennesima colata di cemento”

MANTOVA – La Rete per il Paiolo è scettica sul piano di edificazione presentato dalla società che si è aggiudicata l’area, la veronese Imprendo. E critica anche l’operato di Regione e Comune nella vicenda.

Il piano di edificazione presentato dalla società Imprendo conferma tutte le previsioni fatte dalla Rete per il Paiolo – dicono gli esponenti dell’associazione -. Il piano è stato presentato alla Regione Lombardia alcuni mesi fa, ma né il Sindaco, né la Regione hanno pensato di informare i cittadini”. 

“Anzi – proseguono -, il Sindaco Palazzi non ha perso occasione per insultare e attaccare nelle scorse settimane chi difende un’area dall’alto valore ecosistemico. L’impressione è che, come già successo con la vicenda dell’inceneritore della Cartiera, si provi a confondere le acque con finte soluzioni “compensative” e “sostenibili” che altro non farebbero che dipingere di verde l’ennesima colata di cemento. L’ecosistema del Paiolo è tale perché l’area con la bassa vegetazione è utile a quella con gli arbusti più alti e insieme si condizionano”. 

“In più l’accordo con Imprendo “dove è più facile costruire”, aprirà la possibilità a future cementificazioni nella fascia sud tra Mantova e Cerese – sottolineano -. Questa convergenza tra giunta comunale e azienda immobiliare crea ancor più dubbi sullo svolgimento dell’asta dell’anno scorso, in cui un’area come il Paiolo (96mila e 200 mq) è stata assegnata ai costruttori veronesi per soli 510mila euro.” 

Ci spaventa dover assumere che la giunta comunale, come i governi regionali e nazionali, non abbia alcuna intenzione di invertire una gestione delle suolo e delle acque basata unicamente sulla cementificazione e non su uno sforzo per proteggerle.  In queste settimane, con il fiume Po in una crisi idrica strutturale, diversi esponenti del mondo scientifico hanno sottolineato l’importanza di investimenti per conservare le zone umide e di infrastrutture per recuperare le acque reflue. In questi mesi né l’Amministrazione di Mantova né la Regione Lombardia hanno proposto soluzioni concrete per salvaguardare l’area e, a questo punto, è evidente che non ci abbiano neanche provato e ora si nascondano dietro il più classico dei rimpalli delle responsabilità per la mancata istituzione del vincolo di riserva naturalistica”.

“I cittadini mantovani però non hanno cambiato idea e respingono al mittente questo gioco delle parti – concludono -: sull’intera area dell’Ex Lago Paiolo non si deve costruire e il tempo delle promesse è finito. Servono fatti concreti”.

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