La “rigenerazione del lavoro” al convegno di Italia Viva: valori, ambiente e crescita assieme alle persone

MANTOVA – Il lavoro e le sue prospettive future: questo l’argomento del convegno di questa mattina “La rigenerazione del lavoro: da Dossetti al lavoro che sarà”, organizzato da Italia Viva Mantova e che si è svolto all’Hotel La Favorita di Mantova. Tanti gli amministratori mantovani presenti all’evento. A fare gli onori di casa i coordinatori provinciali di IV Fabio Madella e Francesca Zaltieri, che hanno moderato il convegno. Relatori Claudio Sedazzari, Ceo e Presidente di Opto Engineering, Elena Bonetti, deputata ed ex ministro Pari Opportunità e Famiglia e Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po. Non ha potuto partecipare un altro ospite illustre che era previsto in scaletta, Pierluigi Castagnetti, già collaboratore di Dossetti, più volte deputato italiano ed europeo e ultimo segretario del Partito Popolare, impegnato alle esequie di Gerardo Bianco. Il suo pensiero è stato però portato attraverso una riflessione letta da Savino Ferri: “Una democrazia reale, crea le possibilità perché tutti possano esprimere i loro talenti. E questo può avvenire solo con una effettiva giustizia sociale ed economica. Non basta dunque il solo concetto di libertà, ma deve essere accompagnato da reali riforme. Sin dagli anni ’40 Dossetti teorizza una rigenerazione del lavoro, che non doveva garantire solo i bisogni primari, ma anche la possibilità di soddisfare un’esistenza libera e degna di un uomo, che così sarebbe stato in grado di realizzarsi”.

Dopo i riferimenti culturali, Claudio Sedazzari ha parlato del lavoro che sarà: “I nuovi lavoratori si aspettano un’azienda guidata dai valori: attenzione per ambiente, disabilità, professionalità e formazione – ha detto – L’azienda cresce assieme alle persone: non c’è più un rapporto di forza dell’azienda sul lavoratore. I contesti con il lavoratore-schiavo sono destinati a scomparire. Se un’azienda non crea un ambiente di lavoro positivo, con una compensazione tra lavoro e vita privata, con la giusta attenzione per il tempo libero di ciascuno, troverà i peggiori”. Importante anche il discorso sull’automazione: “Le attività a basso valore aggiunto le dovranno fare le macchine. Inoltre ci saranno sempre meno persone con competenze verticali elevate; serviranno competenze trasversali, che riescono a gestire maggiore complessità”. “Smart working e flessibilità vanno gestiti – ha proseguito Sedazzari -. La maggior parte delle buone idee nascono dalla socializzazione: non esiste più il lavoratore automa. Le aziende devono conoscere i bisogni dei singoli lavoratori: non è questione di attenzione umana, ma una necessità per l’efficienza aziendale. L’esempio dell’imprenditore deve essere contagioso, senza aspettarsi nulla in cambio. Ma – ha precisato – è ovvio che l’azienda deve fare profitto per se stessa e per l’imprenditore, però è fondamentale che riesca a lavorare con etica”. Secondo Sedazzari è importante anche gestire al meglio le risorse umane, rendendo il collettivo più efficace: “Ci sono anche persone sbagliate nel posto sbagliato. Essere leader – comunque – significa essere ‘al servizio di’ Cosa posso fare io per te! Il manager deve gestire persone. È L’attività più complessa, sulla quale siamo meno formati, ma è la determinante per crescere. Se i manager fanno i manager, si crea valore per le persone – ha chiosato Sedazzari – con indubbi benefici anche per il profitto”.

Dino Perboni ha invece delineato i cambiamenti del sindacato nel prossimo futuro: “I lavoratori dovranno partecipare sempre di più alle scelte che riguardano il loro futuro. Contribuiscono ai processi produttivi e dovrebbero partecipare in parte alle decisioni aziendali, in un tavolo di relazioni dove ciascuno rappresenterà i propri orientamenti”.

A chiudere gli interventi l’ex ministro Bonetti, che ha rilanciato l’assegno unico universale come sostegno alle famiglie. Inoltre ha rilanciato la proposta di defiscalizzare il welfare aziendale e la contrattazione di secondo livello.

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