E’ una storia di immigrazione e di due ragazzi che non hanno mai mollato quella che si cela dietro all’annuncio tanto atteso del vaccino anti- Covid.
Loro sono Ugur Sahin e Oezlem Tuereci, due figli di immigrati turchi e fondatori dell’azienda farmaceutica tedesca BioNTech, che ha realizzato insieme all’americana Pfizer il farmaco di cui oggi ieri stata annunciata un’efficacia pari al 90% dei pazienti: sono marito e moglie, lui fondatore e ceo della ditta di famiglia, lei chief medical officer.
Una storia notevole, la loro – riferisce l’Agi – e non solo perché Sahin, da capo della BioNTech (che, peraltro, nasce come start-up), è stato tra i primissimi a livello globale a dare il via una frenetica ricerca sul vaccino anti-Covid, sin dallo scorso gennaio, ossia prima che la pandemia da coronavirus avesse la meglio sull’Europa. Non a caso la sua azienda – che ha sede a Magonza – ha chiamato il progetto “Lightspeed”, ossia velocità della luce, con l’obiettivo di sviluppare un farmaco contro il Covid entro il 2020.
In un Paese come la Germania, dove quella turca è la più grande comunità straniera presente e dove ci sono ci sono cittadini di origine turche anche ai vertici dei partiti o sindaci di qualche grande città, può non sembrare la storia più strana, ma quella di Sahin è comunque notevole: figlio di immigrati arrivato in Germania con la madre all’età di quattro anni, oggi è nella lista dei 100 tedeschi più ricchi del Paese. A detta della Welt am Sonntag, occupa il 93esimo posto insieme alla moglie Oezlem, che pure siede nel consiglio d’amministrazione della BioNTech, con un patrimonio di 2,4 miliardi di euro.
Oggi che è anche professore di oncologia sperimentale all’Università di Magonza. Lui e suo madre arrivarono nel 1969 in Germania, dove il padre lavorava alla fabbrica della Ford di Colonia: ma il piccolo Ugur sa già che da grande la sua professione sarà la medicina. Prima lavora alla clinica universitaria della città renana, poi a Homburg, dove conoscere la sua futura sposa, Oezlem. “Sono due persone di incredibile intelligenza e di idee visionarie”, racconta il presidente della società Mig Ag, che ha investito in diversi fondi della BioNTech: “Si completano in modo straordinario, quando si tratta di assicurarsi che ogni dettaglio è al suo posto”.
Si dice anche che la passione per la medicina sia tale che anche la mattina del loro matrimonio i due fossero ancora al lavoro in laboratorio, e lì sono tornati dopo il “si”..
In una intervista, Ugur Sahin ha sostenuto di aver subito capito – appena letta la prima ricerca sull’esplosione del virus a Wuhan – che il covid-19 si sarebbe trasformato in una pandemia. E così la sua azienda ha lavorato in questi mesi a ritmi forzati alla realizzazione del vaccino, puntando da subito su una terapia fondata sull’Rna messaggero: una tecnologia del tutto nuova in quanto a vaccini. Per Sahin e Oezlem quello del farmaco anti-covid è “un progetto umanitario”, visto che “prima abbiamo un vaccino efficace, prima potremo tornare tutti alle nostre vite di prima”.