MANTOVA – Sono già partiti nei giorni scorsi i lavori sull’area del Paiolo, aggiudicata all’asta dall’azienda veronese Imprendo, e scoppia la polemica da parte di associazioni ed esponenti politici contrari all’edificazione dei terreni. Camion ed escavatori stanno operando per dare seguito ai progetti.
Durissima la Rete per il Paiolo: “Nonostante l’attenzione mediatica e civile sull’area naturale del Paiolo, vengono attuati dei lavori con trivelle e macchine escavatrici senza avvisare la popolazione – dicono i rappresentanti dell’associazione -. Pochi giorni fa passeggiando per il Paiolo ci siamo infatti imbattuti in una spianata artificiale creata dalle macchine movimento terra su cui stavano, dietro una rete di “lavori in corso” un escavatore e una macchina per le trivellazioni. Viviamo l’estate della scomparsa del “grande fiume” Po, il nord Italia si sta scoprendo al centro, e non al riparo, dell’hotspot mediterraneo relativo al cambiamento climatico e uno dei nodi della difesa del Paiolo, l’abbiamo sempre detto, è la preservazione di un’area umida fondamentale per l’equilibrio idrogeologico e climatico di Mantova, nonché prezioso scrigno di biodiversità. Veniamo da decenni di sviluppo incontrollato, in cui l’estrazione di risorse non è stata affiancata a sistemi di conservazione e rigenerazione di queste. In Italia disperdiamo l’89% dell’acqua piovana e paradossalmente vediamo trivelle proprio in una zona naturale a rischio cementificazione. Tale logica non regge più. Gli effetti negativi del cambiamento climatico li paghiamo tutti e li paga di più chi ha meno mezzi economici. Un primo ed indispensabile passo per una gestione collettiva ed sostenibile di ecosistemi e beni comuni è la trasparenza. È inammissibile che vengano iniziati dei lavori di movimento terra nell’ex lago Paiolo e che questi non vengano comunicati alla cittadinanza. Alla luce dei nuovi fatti ci si chiede quale possa essere lo scopo di tali interventi e se ci siano progetti di estensione futura degli stessi. Il monitoraggio della cittadinanza sull’area sarà fondamentale nei prossimi mesi, vista la ciclica assenza di chiarezza da parte della giunta a guida PD. E intanto, seppur limitata, una prima parte del Paiolo è andata perduta”.
“È abbastanza paradossale, a mio avviso, che con una trattativa in corso i proprietari abbiano deciso di iniziare i lavori di edificazione preliminare nell’area ex Lago Paiolo” commenta indignato il consigliere regionale M5S, Andrea Fiasconaro, in riferimento ai lavori appena iniziati dalla ditta Imprendo per dare corso al vecchio piano attuativo. “Lavori che, stranamente, iniziano in piena estate e nel più totale silenzio, mentre l’attenzione è bassa. Sembra quasi che si voglia far passare la questione in cavalleria. È necessario che le istituzioni, in primis Comune di Mantova e Parco del Mincio, mostrino la massima attenzione per tutelare quest’area già ampiamente riconosciuta, persino a livello europeo, di interesse naturale, per via della presenza di due specie a rischio: la Rana di Lataste e la Testuggine Palustre Europea. Un’area verde che va tutelata, quindi, dalla minaccia sempre più concreta del cemento”.