L’arte come cura dei disturbi degli adolescenti: all’ospedale di Pieve è nato il progetto “Città Visibili”

Il reparto di pediatria di Pieve

PIEVE – Un laboratorio di terapeutica artistica per il reparto di pediatria dell’ospedale di Pieve. L’iniziativa sarà condotta dalla studentessa laureanda Alessandra Bonventi e dalla tirocinante Valentina Moreale che frequentano il biennio specialistico del dipartimento di arti visive “teoria e pratica della terapeutica artistica” fondato nell’Accademia di Brera a Milano.

Un progetto, quelli delle Città Visibili, che prende ispirazione dal romanzo di Italo Calvino dove Marco Polo descrive città surreali e immaginarie che colpiscono sempre più l’imperatore mongolo. Partendo quindi da questo concetto, si potrebbe affermare che ognuno di noi racchiuda nel suo immaginario una serie di città inventate alle quali spesso è difficile dare corpo e forma.  La pediatria mette, infatti, al centro il lavoro con gli adolescenti, in particolare con disturbi del comportamento alimentare, che vengono seguiti attraverso un percorso multidisciplinare con pediatra, neuropsichiatra infantile, psicologa, dietista, educatori e infermieri.

Grazie alle terapeute i ragazzi hanno così affrontato i loro disagi emotivi stabilendo un contatto con i materiali artistici che hanno portato alla creazione delle fondamenta delle città “Dubbio”, “Paura”, “Oscurità” ma anche “Famiglia”, “Amicizia”, “Viaggio”, “Tempo” e “Riposo”.