Lavoratori Tea in piazza per dire no alla vendita della rete gas. I sindacati: “Il piano aziendale non lo prevede. Vogliamo chiarezza”

MANTOVA – Lo stralcio dell’articolo 177 del codice degli appalti e la possibilità di vendita del ramo di azienda di Tea che si occupa di distribuzione del gas ,sono le due motivazioni che hanno spinto decine di lavoratori, sostenuti dalle tre sigle sindacali, a scioperare e a manifestare questa mattina, 30 giugno, in piazza Martiri a Mantova. “Noi siamo qua oggi per due motivazioni, una a livello nazionale e una locale – afferma il segretario provinciale della Filctem Cgil  Mantova, Michele Orezzi -. A livello nazionale chiediamo lo stralcio dell’articolo 177 del codice degli appalti che rischia di essere una bomba atomica per  i settori industriali che offrono servizi ai cittadini quindi il mondo del multiutility. Poi noi affianchiamo una protesta, come detto, di carattere locale, che ha come protagonista Tea Spa e nello specifico la possibilità, paventata in questi giorni, della vendita del ramo gas. Noi siamo assolutamente contrari, sia per quanto riguarda il probabile ridimensionamento dei lavoratori, ma anche perchè  si rischierebbe di innescare un pericoloso “spezzatino” dell’azienda municipalizzata,  visto che per sostenere il corpo principale dell’azienda si va a sacrificare direttamente gli atri rami. La maggior parte delle persone che sono oggi in piazza a manifestare sono i dipendenti di Tea che vogliono  essere rassicurati che quanto ipotizzato non si avveri. Tale vendita, tra l’altro, potrebbe essere un primo passo per un ulteriore smembramento e quindi l’alienazione di altri rami d’azienda”

“Ci sono due aspetti che oggi chi hanno portato  a manifestare in piazza, uno nazionale e uno locale. Per quanto riguarda la Tea, nello specifico, noi non abbiamo ancora in effetti avuto contatti con l’azienda, eravamo rimasti al piano industriale, presentato meno di due mesi fa, che non prevedeva nessuna vendita – afferma il segretario provinciale   Uiltec Uil Giovanni Pelizzoni   – . Noi siamo assolutamente contrari, anche perchè se dovesse mai concretizzarsi questa ipotesi ci sarebbero ricadute sia sui lavoratori che sugli altri rami d’azienda ma anche sui cittadini”.

FIASCONARO (M5S): “LA PROPOSTA DI CESSIONE DELLA RETE RISCHIA DI DEPOTENZIARE LA SOCIETÀ STESSA”

“Come Movimento 5 Stelle, riteniamo molto importanti le ragioni di questo sciopero sia per quanto riguardo la proposta di cancellazione dell’articolo 177 del Codice degli appalti, sia per quanto riguarda la cessione della rete gas.” – così Andrea Fiasconaro, consigliere regionale M5s Lombardia riguardo alla protesta locale di oggi, da parte dei dipendenti del settore gas-acqua di Tea, per dire no alla possibile vendita della rete gas.
“La proposta di cessione della rete gas di Tea, rischia di depotenziare la società stessa. Per questa ragione ritengo che il tema sia da affrontare con attenzione nei consigli comunali, coinvolgendo tutti i comuni soci di Tea, e gli stessi consiglieri comunali.
Questo dibattito non può essere solo oggetto di articoli o dichiarazioni alla stampa. È necessario approfondire la questione per tutelare i lavoratori e salvaguardare una società, che a detta di molti, ci invidiano al di fuori della provincia.
Scorporarla un pezzo alla volta è davvero la soluzione migliore? Non penso proprio che i cittadini vogliano questo e la protesta di oggi ne è una chiara dimostrazione.
Ritengo quindi, sia da valutare con estrema attenzione le prossime mosse. Tenendo in considerazione un fatto: questa rete gas è stata sviluppata grazie a ingenti investimenti fatti con soldi pubblici. A maggior ragione, dunque, è fondamentale garantire la massima trasparenza, approfondendo la questione nei consigli comunali.
Una posizione già sostenuta, sul territorio mantovano, dai consiglieri comunali del Movimento, dallo stesso Zolezzi fino alla consigliera comunale Gloria Costani”. – conclude Fiasconaro.

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