MANTOVA – Un mozione per chiedere l’introduzione del lazo elettronico (bolawrap) alla Polizia Locale di Mantova. A presentarla il centro destra con Stefano Rossi, consigliere di Mantova Ideale, come primo firmatario.
“E’ cronaca quotidiana il verificarsi di azioni violente ed intimidatorie da parte di un
numero crescente di soggetti che minacciano la sicurezza cittadina; sono sempre più frequenti gli episodi che vedono coinvolte baby gang che intimoriscono i cittadini con azioni criminose; il tema sicurezza è particolarmente sentito dai residenti di più quartieri della città ed è motivo di confronto tra istituzioni e cittadini per trovare delle idonee soluzioni condivise” – spiega la mozione.
“Per questo valutato che gli agenti della Polizia Locale sono spesso esposti al confronto diretto con criminali che dimostrano di non avere alcun rispetto per le Forze dell’Ordine, come testimoniano le immagini video che vengono diffuse sui social e
dato che esiste uno strumento, denominato BolaWrap, che è una sorta di pistola che non spara proiettili e non dà una scarica elettrica come il tanto disprezzato Taser, ma lancia una corda in kevlar che si avvolge agli arti inferiori o al busto del bersaglio che è stato adottato in molti Comuni italiani, come Parma, Genova, Bolzano, Modena e in oltre quaranta nazioni nel mondo chiedo al Sindaco e alla giunta di introdurre in dotazione alla Polizia Locale di Mantova, l’utilizzo in via sperimentale del Bolawrap”.
La mozione spiega poi nel dettaglio in che cosa consiste questo strumento:
“Il BolaWrap è un congegno che è stato progettato e realizzato specificamente per colmare un vuoto nell’attività di “policing”, in cui gli agenti intervenuti cercano di impedire, in modo non violento, che una persona che non rispetta i comandi verbali – spesso con problemi di salute mentale o sotto effetti di stupefacenti o alcool – danneggi sé stessa e/o gli altri.
E’ un dispositivo di contenimento “da remoto” non letale consistente in un laccio di Kevlar lungo 2.5 metri con alle estremità due ancorette con 4 uncini, che viene proiettato verso le gambe o il tronco del soggetto con l’effetto di arrotolarvisi e, di fatto, ottenere una legatura efficace, che ne impedisce qualsiasi ulteriore movimento; nel BolaWrap un laser verde a micro-punti e due led a luce bianca guidano la mira, mentre un laccio viene lanciato grazie alla carica di una cartuccia calibro 380 a salve, che garantisce la proiezione del “bola” alla velocità di circa 160 metri al secondo a una distanza utile che varia tra i tre e gli otto metri; E’ uno strumento che si trova alla base della scala “force continuum”, il che significa che ha un utilizzo potenzialmente molto più ampio di altri strumenti di gestione di soggetti non collaborativi e, ovviamente, di una un’arma da fuoco o strumento ‘less lethal’ e ne consegue la maggior possibilità di attuare un corso d’azione che porti alla regressione del confronto, oppure alla cessazione dell’azione aggressiva o della resistenza; i sistema, è studiato in modo da rendere impossibile un eventuale strangolamento, stante la specifica dinamica che si sviluppa a seguito dell’avvolgimento e non può in alcun modo scalfire la pelle eventualmente scoperta del soggetto con le ancorette di aggancio, in quanto le punte delle stesse sono protette da opportune coperture plastiche; si escludono totalmente i potenziali rischi ‘fisici’ (in termini giuridici, ‘lesioni’) per la vittima, provocati dalle scariche elettriche che hanno sovente motivato il no all’introduzione della pistola elettrica Taser”.