Le regole post-Covid pesano troppo sui bilanci, Italo valuta lo stop dei treni

Le regole post-Covid pesano troppo sui bilanci, Italo valuta lo stop dei treni

Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv) pensa di fermare i treni Italo perché le restrizioni sulla capienza dei mezzi, ferme al 50%, non consentono di far quadrare i conti. La notizia, anticipata da indiscrezioni di stampa e rilanciata dall’Agi, trova conferma presso fonti vicine al dossier.
Di fatto il gruppo, che a fine luglio stimava in 200 milioni l’impatto del Covid sui propri conti, dopo investimenti importanti in sicurezza per lontano ripartire i propri treni continua a pagare i limiti al riempimento e l’assenza della clientela business e straniera e già dopo la fine di questa settimana potrebbe tagliare parte degli 80 convogli rimessi sulle rotaie (su 110 che viaggiavano prima della pandemia). L’obiettivo è abbassare i costi ma, se la situazione non si dovesse sbloccare, il gruppo valuta uno stop.
Nel 2019 Nuovo Trasporto Viaggiatori aveva registrato ricavi per circa 700 milioni e 151,2 milioni di utili, destinati a riserva proprio per lo scoppio dell’epidemia da Coronavirus. I treni a lunga percorrenza sono di fatto gli ultimi mezzi su cui viene limitato al 50% utilizzo dei posti: gli aerei, infatti, possono essere completamente riempiti, così come, in diverse Regioni, anche i treni locali; le ultime norme sul trasporto pubblico locale, poi, alzano all’80% la capacità di riempimento.
Se a luglio le linee guida prevedevano di alzare anche le soglie per l’alta velocità, era poi arrivato alla fermata del ministero della Salute Speranza, che, in corsa, aveva portato al ripristino del limite del 50%; solo quella circostanza era costata 3 milioni alla società dei treni Italo.

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