Le sigarette uccidono mille mantovani all’anno: al Poma nasce l’ambulatorio antifumo. Nei primi anni 2000 era stato attivato da De Donno

MANTOVA – All’ospedale Carlo Poma di Mantova il Laboratorio Antifumo non è una novità perchè fin dall’inizio degli anni 2000 Giuseppe De Donno, allora giovane medico in servizio nel Reparto di Pnemulogia del Poma ma già antesignano su molti progetti, aveva attivato l’ambulatorio che seguiva personalmente. Centinaia di mantovani erano passati di lì e in tanti erano quelli che avevano smesso di fumare.
Sul viso di De Donno si leggeva la soddisfazione quando, in occasione della Giornata mondiale contro il fumo che cade oggi 31 maggio, lo intervistavamo e poteva raccontare così i risultati raggiunti.
Oggi la struttura di Pneumologia del Carlo Poma torna ad attivare un ambulatorio antifumo, con la presenza di uno psicologo e un infermiere. Il servizio si svolgerà in reparto, al primo piano del blocco A, a partire proprio da oggi 31 maggio, una volta alla settimana: martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 15.30 le prime visite pneumologiche, dalle 15.30 alle 16.30 i controlli. La prenotazione delle prestazioni avverrà tramite il Centro Servizi o la Pneumologia (ambulatorio multidisciplinare).

L’ambulatorio è riservato in un primo momento solo a pazienti cronici, titolari di un piano di assistenza individuale, pazienti poli patologici o segnalati dalla Pneumologia. L’intenzione per il futuro, però, è quella di estenderla anche ad altri pazienti.

La percentuale di fumatori  in Italia negli ultimi due anni, durante la pande-mia, è ulteriormente aumentata fino ad arrivare al record del 26,2 per cento (circa 11,3 milioni). Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, ma quasi un quarto dei fumatori dichiara di fumarne più di 20 (oltre un pacchetto).

Nella provincia di Mantova, i fumatori sono circa 100.000. Ogni anno 1.000 mantovani muoiono per patologie fumo relate. La speranza di vita di un fumatore è 10 anni più breve di quella di un non fumatore: la metà di questi perdono 20 anni di vita in buone condizioni di salute prima di morire per una malattia legata al tabacco. Le principali malattie tabacco-relate possono essere suddivise in neopla-stiche e non neoplastiche. Tra le patologie neoplastiche si segnalano i tumori del tratto respiratorio (polmone in particolare), dell’esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie. Tra quelle non neoplastiche: la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco); le patologie di ambito cardiovascolare (coronaropatie e ictus cerebri); i danni sulla sessualità maschile e sull’apparato riproduttivo femminile (menopausa precoce; aumento degli aborti); i danni puramente estetici (gengive bianche, ingiallimento dei denti, invecchiamento della pelle, aumento dell’irsutismo del volto). Nonostante questi fatti innegabili, l’idea di curare i tabagisti non è molto diffusa, perché si continua a puntare sulla semplice volontà degli individui di interrompere la dipendenza, che in realtà è così forte da contemplare una guarigione spontanea solo nell’1- 3 per cento dei casi.
Da questi dati, in particolare visto l’aumento dei fumatori anche a Mantova, è nata la necessità di istituire un ambulatorio dedicato.