L’ex chiesa di san Cristoforo in città in concessione agli Amici di Palazzo Te. Dopo il recupero potrà ospitare mostre ed eventi

L'ex chiesa di San Cristoforo

MANTOVA – La notizia dell’imminente pubblicazione del bando di gara per il recupero e la valorizzazione della ex chiesa su San Crisotoforo in città e delle annesse pertinenze attraverso una concessione fino a un massimo di 50 anni era stata data proprio un anno fa dagli Amici di Palazzo Te quando il monumento, all’angolo tra via Acerbi e via Giulio Romano, era stato tra quelli visitabili in occasione della manifestazione “Le Vie dei Tesori”.
E ora è arrivata l’agognata notizia: l’Agenzia del Demanio, dopo mesi di valutazioni, ha deciso di affidare la concessione dell’ex chiesa quattrocentesca proprio agli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, che hanno partecipato al bando, e che da anni hanno terminato il recupero dell’ex chiesa della Madonna della Vittoria e negli ultimi anni sono impegnati con l’importante restauro delle Pescherie di Giulio Romano. Anche la concessione di “San Cristoforo” è subordinata ovviamente al suo recupero.
Il bando di gara dell’Agenzia del Demanio era relativo a tutto il complesso immobiliare e quindi la chiesa, l’appartamento al primo piano del Palazzo del “Carmelino” e il grande giardino di pertinenza.
E proprio il giardino sarà interessato da uno dei primi interventi di riqualificazione insieme alla messa in sicurezza dell’edificio. L’obiettivo è di “renderlo fruibili già dall’estate 2023 ricreando anche un dialogo tra il giardino e la chiesa che al momento sono separati”.
A spiegarlo è il presidente degli Amici di Palazzo Te Italo Scaietta che ci tiene a sottolineare come l’affidamento dell’edificio “sia condizionato dalla presentazione del piano per il suo recupero entro ottobre asseverato da una banca con cui l’Associazione sta già dialogando. Il piano è infatti quasi pronto”.
La chiesa di san Cristoforo è chiusa da decenni.
Nasce come chiesa conventuale dell’Ordine dei Celestini. L’edificio era connesso al vasto convento dalla facciata neoclassica su via Giulio Romano, progettata dall’architetto veronese Paolo Pozzo. L’ex convento, nel tempo, è diventato proprietà del demanio militare ed è abitato.
A che destinazione d’uso pensate? “L’edificio è molto ampio, circa 400 metri quadri, quindi si presta a molteplici funzioni, pensiamo che in futuro possa ospitare delle esposizioni ma anche eventi teatrali o musicali” sottolinea Scaietta.

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