MANTOVA – Continuano le polemiche riguardanti la questione ponte di San Benedetto. Ad attaccare il centrodestra è il commissario provinciale di Azione, ed ex sindaco di Quistello Luca Malavasi. “Un anno fa, il 7 luglio 2022, il Presidente della Provincia Carlo Bottani dichiarava che “entro il 14 febbraio 2023 le auto transiteranno sul nuovo ponte di San Benedetto Po in alveo in posizione provvisoria”. Sei mesi dopo, evidente a tutti che le dichiarazioni di Bottani non trovavano concretezza, interviene il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. – ricorda Malavasi – Il 20 gennaio, a pochi giorni dalle elezioni regionali, rassicura affermando che “entro l’estate le auto passeranno sul Ponte di San Benedetto Po”. Oggi, che anche questo obiettivo è ovviamente irraggiungibile, arriva una nuova promessa: l’accordo con ulteriori 10 milioni di Euro ed un nuovo “decreto ponti”, per completare l’opera in tre anni anziché sei. A 19 mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio Provinciale nulla è cambiato; nello stesso tempo, Ponte Morandi, dopo essere crollato, era quasi ricostruito (i lavori sono durati complessivamente 24 mesi)””.
“L’unico dato certo è che, ancora una volta, questo modo di fare politica si prende gioco dei cittadini e delle imprese di un territorio – prosegue -. Non ci sono risposte per gli studenti, che a settembre riprenderanno l’anno scolastico per il 12° anno consecutivo costretti al percorso in autostrada. Non ci sono risposte per le aziende, costrette a sostenere costi di trasporto straordinari. Non ci sono risposte per i cittadini, soprattutto i giovani, che senza servizi, da tempo, stanno abbandonando il territorio. Il riconoscimento ad area interna, salutato con successo ad ottobre 2022 con la visita del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, non ha ad oggi portato alcun effetto per le comunità”.
“Siamo quindi basiti dall’atteggiamento euforico degli esponenti locali del centro destra per l’ennesimo “non risultato” – l’affondo di Malavasi -, che garantisce il mantenimento dell’attuale disagio almeno per i prossimi tre anni. Oggi dobbiamo ancora registrare i costi dell’inefficienza a carico dei contribuenti, 30 milioni di Euro all’anno e la morte di un territorio, dopo un decennio di promesse da tutte le forze politiche. Non sembra, ancora, una questione degna di nota. Vogliamo solo un ponte!”